ROMA

Raggi all'Expo fa esplodere l'alleanza IV-Azione. Calenda a Renzi: "È finita"

Gianluca De Rosa

L'ex sindaca eletta a capo della Commissione in Campidoglio con i voti dei calendiani. Su Twitter scoppia la polemica. In Assemblea capitolina il gruppo va verso la frattura 

“Prendono 5.000 voti su 220.000 e raccontano che hanno vinto loro le elezioni. Supporti il loro candidato alle suppletive e spiegano che hanno da soli il 15 per cento in Italia. Ti chiedono la Presidenza di Commissione, non la ottengono e fanno queste messe in scena. Basta, davvero”, sbotta su Twitter Carlo Calenda. Ce l’ha con “quelli di Italia Viva”. Tra il suo partito e la formazione di Matteo Renzi, insomma, volano gli stracci. Non che i rapporti siano mai stati idilliaci. Ma l’elezione di Virginia Raggi alla guida della commissione capitolina Expo ha fatto esplodere una relazione da sempre complessa. In Campidoglio i due partiti sono uniti nel gruppo Lista Calenda, residuo consiliare della formazione elettorale che ha sostenuto il leader di Azione alle elezioni. Ma forse ancora per poco.

Tutto è cominciato ieri pomeriggio dopo l’elezione dell’ex sindaca alla presidenza della commissione. A twittare per primo è stato il deputato e luogotenente di Italia viva a Roma Luciano Nobili. “Ottime notizie dal Campidoglio. A guidare la commissione su Expo2030 è stata scelta Virginia Raggi (che neanche può partecipare alle riunioni perché senza green pass). Bravi Valerio Casini e Francesca Leoncini, unici a non avallare questa follia”. Casini e Leoncini sono i due consiglieri della Lista Calenda, ma in quota Italia Viva. L’accusa implicita è a Flavia De Gregorio e Dario Nanni, i consiglieri azionisti della lista che, come membri della commissione, avevano da poche ore votato a favore della presidenza Raggi. Rispondendo a un utente su Twitter De Gregorio inciampa: a domanda puntuale di un utente risponde di non aver votato l’ex sindaca. A questo punto si scatena il fuoco di fila. “Come no Flavia? 12 votanti, 1 astenuto (la Raggi stessa), 11 voti per Raggi. Senza averlo minimamente concordato con noi, avete votato per la Raggi, la peggiore sindaca della storia di Roma e neanche l’onestà di assumervene la responsabilità? Se questa è la coerenza di Azione…”, interviene Casini.

Segue sanguinoso dibattito a colpi di tweet con il consiglieri di Italia Viva che insiste: “Ecco la verità. La capogruppo di CalendaSindaco prima mente dicendo non ha votato per la Raggi. Poi di fronte all’evidenza, si smentisce. Noi di ItaliaViva ci siamo rifiutati di farlo, lei e Nanni di Azione hanno votato la Raggi presidente Expo, insieme al Pd”. Ormai la polemica è partita e fermarla diventa impossibile. Interviene direttamente Calenda. “Flavia – scrive su Twitter il leader di Azione – fai bene a spiegare in modo trasparente la procedura. L’unica ragione di tutta questa cagnara è che Casini voleva fare il Presidente di Commissione al posto di Nanni. Fine”. E ancora: “Luciano (inteso Nobili ndr) mi hai chiesto di mettere Casini alla Presidenza della Giubileo. Ho detto di no. Avete montato questa indegna sceneggiata contro Flavia. Questi giochini fateli con Mastella”.

Da Italia Viva non ci stanno e Nobili offre a Twitter un’altra versione dei fatti. “Carlo a chi interessano le poltrone è facilmente dimostrato dai fatti: le hai prese tutte tu”. E poi: “Carlo non ti ho mai chiesto nulla. (Lo hai proposto tu a Casini, e mi sembrava buona idea, ma poi hai cambiato idea, as usual). Ma, in ogni caso, mai al mondo avrei avallato voto a Raggi. Che è tutto vostro. Noi con la Raggi non facciamo accordi. Passo e chiudo”.

Per adesso in Assemblea capitolina il gruppo lista Calenda è ancora uno solo, ma dopo questa discussione è complicato pensare che lo sarà anche in futuro.