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EDITORIALI

Il Parlamento, la centralità e la differenza tra pantano ed efficienza

Redazione

Bloccare non significa essere centrali lo dovrebbero comprendere quei parlamentari dediti prevalentemente alla ricerca di un più o meno legittimo interesse personale

Le vicende che hanno portato alla rielezione di Sergio Mattarella e poi il suo discorso di insediamento in cui ha ricordato che bisogna dare alle Camere il tempo e il modo di discutere i provvedimenti, hanno riportato l’attenzione sulla centralità del Parlamento. Si tratta di un principio costituzionale indiscutibile, anche se in realtà poco penetrato nella coscienza popolare. Tendenze anti parlamentari sono sempre state presenti soprattutto nell’intellettualità italiana (e non solo) fin dai tempi delle deprecazioni di Giosuè Carducci e delle invettive di Gabriele D’Annunzio. E’ anche da questa tradizione che trae origine l’idea grillina di un Parlamento da aprire come una scatola di tonno. Riproporre la centralità del Parlamento quindi è utile. Per farlo efficacemente bisogna però chiarire i caratteri specifici del ruolo del Parlamento nella nostra Costituzione, che non prevede affatto un regime assembleare, tant’è vero che il Parlamento esiste solo se è in grado di esprimere la fiducia a un governo, altrimenti viene sciolto.

 

C’è quindi un rapporto stretto tra discussione parlamentare e realizzazione dei programmi del governo, il che esclude che l’Assemblea si trasformi in un pantano privo di un senso logico e politico maggioritario volto a garantire la governabilità. Questo vale in particolare in una situazione come quella attuale, in cui c’è l’esigenza di concludere efficacemente il contrasto alla pandemia e il risanamento economico. Solo da queste esigenze nasce la giustificazione di una sopravvivenza di assemblee che non sono in sintonia con gli orientamenti elettorali riscontrati nelle più recenti occasioni di verifica e che non corrispondono più, per effetto della riforma che ne riduce il numero, all’assetto vigente. Tutto ciò non toglie legittimità alle Camere esistenti, ma dovrebbe indurle a giustificare con un comportamento serio la loro sopravvivenza, esattamente il contrario della logica del pantano in cui sguazzano parlamentari dediti prevalentemente alla ricerca di qualche più o meno legittimo interesse personale.

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