Manlio Di Stefano (foto Ansa)

la giravolta

Anche il No Tap Di Stefano (M5s) si è convertito alla Tap

Redazione

"Per bloccare i rincari ci vuole un raddoppio della Tap". Il sottosegretario grillino, che definiva "un progetto criminale" il gasdotto in Salento, ha cambiato idea: "In passato abbiamo sbagliato di grosso"

Il grillino Manlio Di Stefano nel 2014 definiva il Tap "un progetto criminale". Adesso non solo difende il gasdotto in Salento ma addirittura ne annuncia un raddoppio infrastrutturale per bloccare i rincari dell'energia. Fa sorridere ma è quanto ha davvero annunciato il sottosegretario all'Interno in un post su Facebook. "Stiamo lavorando da oltre un anno al raddoppio della portata della Tap da 10 a 20 miliardi di metri cubi annui. Basta potenziare le centrali di compressione lungo il tubo già esistente, in modo da poter aumentare la pressione e la quantità di gas pompato. L'infrastruttura è stata progettata in vista di questo e non sono necessarie ulteriori opere", spiega sul suo profilo, utilizzando il gasdotto come una risposta pragmatica a chi mette sul tavolo il nuclare in qualità di energia pulita del futuro. "Da tempo abbiamo chiesto al Governo dell'Azerbaijan se sono in grado di garantire un aumento delle forniture. Stiamo inoltre valutando di far confluire nel TAP, in futuro, anche gas proveniente dall’Asia Centrale e in particolare dal Turkmenistan".  

   

Ora, sappiamo benissimo che il Movimento Cinque stelle, soprattutto sul progetto a San Foca, in Salento, si è storicamente fatto notare come una rumorosa opposizione: sosteneva che avrebbe deturpato il territorio, costituto un pericolo per la sicurezza, e non avrebbe trasportato abbastanza gas da giustificare un'opera lunga 3500 chilometri. In un post su Facebook del del maggio 2014, poi, Di Stefano definiva il Tap come, appunto, "un progetto criminale del partito unico". Per questa ragione è stato lo stesso sottosegretario a voler dare delle spiegazioni sulla giravolta di cui lui e i suoi si sono resi artefici nel corso di questi anni condotti dall'opposizione al governo del paese. "Lo scrivo una volta per tutti quelli del 'voi non eravate contro?' Sì, lo eravamo, era un progetto diverso (l’approdo era sulla spiaggia invece che insabbiato), e sbagliavamo di grosso sulla valutazione energetica. Quando ci si rende conto di aver sbagliato, se si vuole fare il bene del paese, bisogna solo ammetterlo e correggere il tiro. Semplice, che vi piaccia o no". E forse sta tutta in queste parole l'archiviazione definitiva del grillismo. 

 

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