Quirinale o Chigi? "Sono al servizio delle istituzioni". Draghi alla conferenza stampa di fine anno

Un’ora e mezza per cinquanta domande: il Colle, la Manovra in arrivo e il bilancio di un anno di governo. La campagna vaccinale. I dossier economici e i rischi all'orizzonte. Intanto sono allo studio eventuali strette per fronteggiare la nuova ondata di contagi, in vista delle feste di Natale e Capodanno. Domani cabina di regina e cdm

Cinquanta domande. Un’ora e mezza di conferenza stampa e non oltre. E l’idea che se le domande si ripeteranno le salterà con la formula “Ho già risposto”. All'auditorium Antonianum di Roma è tutto pronto per la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Mario Draghi, organizzata per le 10.30 dal Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti in collaborazione con l'associazione della stampa parlamentare.

È consuetudine che il premier, in vista delle feste del Natale e del Capodanno, incontri la stampa per fare un bilancio dell’operato del governo negli ultimi dodici mesi e per anticipare le politiche da attuare l’anno successivo. E poi naturalmente ci sono sul tavolo altri temi fondamentali, come il futuro del Quirinale e la Manovra, che è al rush finale. Questa volta il consueto discorso di fine anno è stato anticipato di qualche giorno anche per permettere al premier di fare un appello alla popolazione e chiedere a tutti gli italiani di evitare assembramenti e comportamenti che possano risultare pericolosi per la circolazione del virus. Con la diffusione della variante Omicron, infatti, il rischio di nuove misure restrittive nel periodo natalizio (già varate in alcuni paesi, Germania e Francia in testa, probabilmente in arrivo anche in Italia, con la decisione attesa per domani) e i numeri dei contagi in crescita, Draghi ha invitato alla prudenza, spiegando che non bisogna abbassare la guardia. Nel corso della conferenza stampa il premier potrebbe dare alcune anticipazioni sulle misure che l’esecutivo intende approvare. Domani, giovedì 23 dicembre, sono previsti la cabina di regina e un Consiglio dei ministri, per studiare eventuali misure ulteriori per fronteggiare la nuova ondata di contagi di Covid-19 in Italia.


  

Draghi: "I vaccini sono la priorità"

"Tre quarti dei decessi sono non vaccinati". Per questo "i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus e l'evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene" anche contro le varianti, ha detto il premier all'inizio della conferenza - dopo avere ringraziato i giornalisti "per tutto ciò che fate per la democrazia e per la libertà" - ribadendo l'importanza della campagna vaccinale. "Abbiamo sommistrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiunto i tre quarti della popolazione, perciò invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità". 

 

Il presidente del Consiglio ha chiarito che "abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi del Pnrr per il 2021". Governo, regioni e comuni "si muovono con determinazione e forza. C'è da essere soddisfatti per ciò che è stato fatto questo anno. Non c'è ragione di temere che non si possa fare bene anche in futuro", ha aggiunto. 

   

Chigi o Quirinale? "Sono al servizio delle istituzioni"

Rispondendo a una domanda sul suo futuro a palazzo Chigi o al Quirinale, che accoglie con una risata, Draghi ribadisce che il suo destino personale non importa, "non conta assolutamente niente", dice, "non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni". 

  

 

"Abbiamo conseguito tre grandi risultati", prosegue. "Abbiamo reso l'Italia uno dei paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Il governo ha creato le condizioni perché il Pnrr continui, a prescindere da chi ci sarà. L'importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, la più ampia possibile".

   

  

Il presidente Sergio Mattarella "è l'esempio migliore come guida all'interpretazione al ruolo del capo dello stato: ha garantito l'unità nazionale. Il presidente della Repubblica non è tanto un notaio ma un garante", ha aggiunto il premier. 

   

"Può questa maggioranza trovare un nome dopo me? Lo chieda a loro", risponde Draghi a chi gli chiede se l'attuale maggioranza, alle prese con l'elezione del capo dello Stato, "potrebbe essere in grado di trovare un altro nome altrettanto forte" per guidare il governo. E circa il rischio di elezioni anticipate, ha puntualizzato: "È essenziale per continuare l'azione in contrasto alla pandemia, di rilancio della crescita, di attuazione del Pnrr, che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale".

  

Le strette anti Covid. Domani cabina di regia e cdm

Riguardo alle strette anti Covid in vista delle feste, Draghi dice che domani "discuteremo sicuramente se ridurre la durata del green pass". E aggiunge: "Dobbiamo difendere la normalità raggiunta che vuol dire scuola in presenza, niente chiusure e socialità. Per farlo dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili e domani si discuterà di questo. Dobbiamo capire cosa fare per rallentare la diffusione del virus: mascherine all'aperto, l'uso di mascherine Ffp2. Non è escluso l'uso del tampone perché c'è un periodo in cui la protezione decresce. In quel periodo puo' essere utile fare i tamponi" anche ai vaccinati. "Faremo di tutto" affinché l'esperienza della didattica a distanza dello scorso anno "non si ripeta", ha ribadito Draghi nel rispondere a una domanda sul tema. "Ma per farlo "servono precauzioni, a cominciare da uno screening nelle scuole e su questo Figliuolo si èmesso in moto". Serve poi "testare" gli studenti e soprattutto proseguire sulla strada della vaccinazione del personale e degli studenti.

   

 

"Per ora non parliamo di lockdown per i non vaccinati ma ogni possibilità è sul tavolo. Non credo però che la cabina di regia" tratterà questo tema domani. E a una domanda esplicita sul tema, il premier dice che "l'obbligo vaccinale non è stato mai escluso, resta sempre sullo sfondo, valuteremo".

  

Riguardo al tema dei brevetti dei vaccini, poi, il premier ha ricordato che "l'Ue ha fatto più di chiunque altro in termini di donazioni id vaccini. Altri come, gli Stati Uniti, hanno fatto promesse gigantesche ma consegne molto più limitate". Un punto d'orgoglio, secondo Draghi, anche per Italia. La proroga dello stato di emergenza "non è un atto di rassegnazione ma di necessità e buonsenso", ha aggiunto. Con i dati di ottobre, più favorevoli, "si poteva cominciare a ragionare di non prorogare tutto il contesto istituzionale legato allo stato di emergenza ma l'evoluzione ha dimostrato che questo non si poteva fare".

     

La Manovra

"La manovra dà tanto agli investimenti ma anche a chi ha meno, è una manovra espansiva", dice Draghi. "Indubbiamente c'è stato molto affanno nella fase terminale della discussione sulla manovra, non è che è senza precedenti, è successo tantissime volte negli anni passati, ma fin dall'inizio la manovra è stata accompagnata da lunghissimo confronto politico ministri competenti, in particolare il ministro Franco, hanno discusso per settimane con i rappresentanti politici la destinazione degli 8 miliardi, con l'obiettivo di raggiungere subito un consenso o un accordo", dice il presidente del Consiglio sui rilievi mossi, anche da componenti della maggioranza, circa la compressione del confronto parlanentare sulla legge di Bilancio. "Non sono mancate occasioni di confronto - ha ribadito anche ricordando di aver ricevuto a Palazzo Chigi relatori e capigruppo - che ha portato all'emendamento del governo dove sono stet recepite le osservazioni". E, ha concluso: "C'è stato molto affanno nella fase finale ma che è stato anche dovuto alle scadenze che il Pnrr ha imposto all'azione di governo nel mese di dicembre: la legge di bilancio, i decreti fisco e lavoro e Pnrr, la legge delega sulla disabilità, la seconda lettura del processo civile e tutti i decreti legge sulla pandemia".

     

Omicron ed economia

Sull'effetto che Omicron avrà sull'inflazione, "dipende tutto dalla diffusione dell'epidemia, può essere che direttamente questo non abbia effetto sull'inflazione, può essere invece che si arrivi a una situazione - io non penso che ci si arrivi - come quella dello scorso anno dove le imprese dovevano chiudere, l'offerta di prodotti diminuisce, ma diminuisce anche la domanda, quindi dovremo vedere. Ci sono comunque altri fattori che influenzano l'inflazione ad oggi molto piu' significativi", ha detto Draghi. Quanto alle proiezioni sull'impatto di Omicron sull'economia, "tutti quelli che sono considerati gli indicatori di sentimento dei consumatori degli investitori, degli imprenditori vertono in negativo in Germania, mentre in Italia non abbiamo ancora visto nulla del genere. Naturalmente molto dipende anche dal contenimento della pandemia. Quando parlavo prima di difesa della normalità, è anche difesa della crescita, difesa dei posti di lavoro e per questo occorre prendere tutte le precauzioni possibili".

   

Il dossier Tim

"Oggi il governo non è condizione di dire 'Voglio fare cosi' oppure no', non c'è una strada predeterminata", ha risposto il presidente del Consiglio a una domanda sul dossier Tim. "Ci sono tre cose che il governo deve tutelare nel futuro dell'assetto societario di Tim: l'occupazione, l'infrastruttura - cioè la rete - e la tecnologia perché all'interno della società ci sono delle realtà tecnologiche di primo ordine. Quindi ora noi dobbiamo vedere quello che sta succedendo perché ancora non è chiaro che cosa stia succedendo. La configurazione societaria che verrà creata o a cui si perverrà attraverso l'azione degli azionisti attuali o attraverso anche l'azione di Governo dovrà permettere il raggiungimento di questi tre obiettivi".

"C'era una situazione precedente che è in evoluzione, c'è un'opa che sarà annunciata, di cui però ancora non si capiscono le caratteristiche, ci sono una serie di negoziati tra Cassa depositi e prestiti, tra Vivendi e gli altri azionisti di Tim. Ci sono nuove idee quasi ogni settimana e però il punto fisso dell'azione di governo è la tutela di questi tre aspetti".