(foto Ansa)

il disegno di legge

La mossa del Pd contro la gogna sui sindaci: sospenderli solo dopo un giudizio definitivo

Redazione

I dem hanno depositato in Parlamento un ddl per rivedere l'applicazione della legge Severino. Dopo l'aumento di stipendio, un altro tassello per cercare di restituire dignità al ruolo dei primi cittadini

Nessuna sospensione per gli amministratori locali se non dopo un giudizio definitivo, fatte salve alcune eccezioni per reati gravi. E' quanto promuove un ddl depositato ieri dai gruppi al Senato e alla Camera del Pd per rivedere l'applicazione della legge Severino. Attualmente la norma entrata in vigore nove anni fa, e che disciplina l'incandidabilità di chi incorre in condanne di natura giudiziaria, punisce anche chi riceve un giudizio di primo grado. Nell'intenzione dei dem, invece, si coglie "l'esigenza, manifestata da molto tempo e con crescente intensità soprattutto dai sindaci italiani, di modificare in maniera chirurgica alcuni punti della legge che sono stati in non pochi casi all'origine di vicende paradossali e inique". La nuova versione del testo, secondo i firmatari – tra cui Dario Parrini, Anna Rossomando e Stefano Ceccanti – servirà proprio a evitare che una condanna in primo grado serva ad allontanare un amministratore dalla carica in attesa di un reintegro dopo assoluzione. Per alcuni reati gravi come corruzione. concussione e i delitti legati alle mafie, in ogni caso si mantiene l'applicazione vigente.

E' un altro tassello per evitare la progressiva svalutazione cui è andato incontro, nel corso degli anni, il ruolo degli amministratori locali. Che sono gravati da sempre maggiori responsabilità, e spesso hanno diritto a una remunerazione simbolica, un disincentivo a che i migliori si mettano a disposizione e scelgano di fare politica. È quanto avevano denunciato al Foglio, ad esempio, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. E il responsabile enti locali della Lega Stefano Locatelli. Da qui la proposta di alzare lo stipendio ai sindaci, sostenuta da un fronte trasversale di forze politiche, che ha trovato infine accoglimento nell'ultima legge di Bilancio

Ora la sfida resta quella di cercare di sgravare un po' gli amministratori locali delle eccessive responsabilità (soprattutto giudiziarie) che ricadono direttamente su di loro nell'attività di amministrare. E la proposta del Pd può essere un buon punto di mediazione per fare uno sforzo in più insieme alle altre forze politiche, che su questo tema hanno dimostrato di voler andare nella stessa direzione.

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