L'Spd festeggia i risultati elettorali alle elezioni in Germania (foto EPA)

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Le reazioni della politica italiana alle elezioni in Germania

Redazione

Da Letta ("La vittoria dell'Spd è la prova che si vince a sinistra") a Renzi ("Determinante sarà il centro"). Fino a Salvini e Meloni. Come le forze politiche italiane hanno analizzato il voto tedesco del weekend

All'indomani delle elezioni in Germania, che hanno visto affermarsi come primo partito i socialdemocratici della Spd pur senza la certezza di riuscire ad agguantare la cancelleria, sono molteplici i commenti a riguardo che animano il dibattito politico italiano. E tutti, dal centro sinistra alla destra sovranista, hanno voluto esprimere un giudizio su quanto ha detto questa chiamata alle urne. "Ora abbiamo la prova di cio' che ho sempre pensato e che è una delle ragioni fondamentali che mi hanno spinto a tornare e assumere la guida del Partito democratico: dalla pandemia si esce a sinistra", ha commentato il risultato elettorale il segretario del Pd Enrico Letta. Il quale è abbastanza sicuro su quale sarà l'esito da qui ai prossimi giorni. "Il cancelliere sara' Scholz, non ho alcun dubbio su questo. E lo sarà perché è stato capace di strappare alla Cdu l'eredità positiva dell'era Merkel". 

Secondo Matteo Renzi, invece, dal voto tedesco si possono trarre tre lezioni: in particolare quel che evidenzia il leader di Italia viva è che "per fare il governo saranno decisivi i centristi liberali ed i Verdi. Il nome del Cancelliere - paradossalmente - dipende da loro, più che dai grandi partiti". L'altra considerazione è che "l’Europa dipende dalla Germania. Ma in questo clima di incertezza e instabilità tedesca le parti si sono rivoltate e Draghi oggi è insieme a Macron la guida europea". 

Matteo Salvini è stato tra i primissimi, ieri, a commentare i primi exit polls. Mentre tarda un commento quest'oggi. "Se verranno confermati i primi dati, con una clamorosa sconfitta del centrodestra e la vittoria dei socialisti, è ancora più importante che il centrodestra italiano si riunisca e lavori insieme in Italia ma soprattutto in Europa. Uniti a Bruxelles, superando divisioni e interessi di partito, difenderemmo con più forza l’interesse nazionale italiano. Che la lezione tedesca sia di insegnamento, altrimenti l’ideologia socialcomunista in Europa non avrà più argini”. ha detto il segretario della Lega. 

Dal M5s tardano ad arrivare dichiarazioni dal capo politico Giuseppe Conte, mentre sul voto tedesco si è espresso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Si va verso un’ampia vittoria delle forze europeiste. Un ottimo segnale – ha detto a caldo, ieri – Di fatto, ancora una volta, è stato sconfitto il sovranismo”. Più attendista l'analisi del coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, secondo cui serviranno alcuni mesi per capire il risultato delle elezioni che segnano l'inizio del post Merkel. "La Cdu-Csu ha ottenuto un grande risultato e purtroppo, con l'uscita di Angela Merkel, perderemo in Europa un insostituibile punto di riferimento". Anche per questo, aggiunge l'europarlamentare di FI in un'intervista al Messaggero, "ora spetta all'Italia assumersi qualche responsabilità in più per avere un'Europa più bilanciata che non sia soltanto quella franco-tedesca".

Di segno opposto l'analisi della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Il crollo dei popolari della Cdu/Csu in Germania dopo 16 anni di cancellierato Merkel e il successo della Spd certificano che quando forze di centrodestra si prestano per anni ad alleanze innaturali con la sinistra finiscono per annacquare la propria identità e perdere consenso. Il messaggio che ci arriva dalle elezioni tedesche non è dunque la sconfitta del sovranismo, come dice il mainstream, ma la necessità di consolidare un sano bipolarismo che consenta ai cittadini di scegliere maggioranze chiare e coese e di sapere la sera stessa delle elezioni chi governerà".