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Sfilata di big

Tutto l'imbarazzo di Pd e M5s con Emiliano. Ora il sostegno al sindaco di CasaPound di Nardò diventa un problema

Michele De Feudis

Qui tutti i candidati in corsa alle scorse regionali hanno votato per il governatore, e oggi sono annunciati grandi arrivi da Roma: da Di Maio a Cuperlo e Letta, forse perfino Conte. Ma l'asse giallorosso non può condividere il sostegno al primo cittadino filofascista. Perché la città salentina è diventata un caso

L’ombelico del mondo delle comunali pugliesi sarà Nardò. Il secondo comune del Salento (dopo Lecce) sta diventando il terreno di scontro all’interno del mondo progressista tra i “puristi” del centrosinistra e gli emilianisti, che - con il governatore in prima linea - sostengono il sindaco di destra eretica Pippi Mellone. L’effetto del conflitto sarà la discesa nella città barocca di una serie di leader nazionali, impegnati in una sorta di braccio di ferro a bassa intensità con Michele Emiliano.

 

Si sono prenotati in tanti, nell’arcipelago giallorosso, per un comizio nella città neretina, dove il centrosinistra ufficiale sostiene l’aspirante primo cittadino Carlo Falangone: lunedì apre le danze il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, invitato da Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale, supporter dell’ingresso del M5S nella giunta regionale progressista nonché dell’accordo giallo-rosso in città. Il titolare della Farnesina tornerà così a pochi passi dalla (ormai celebre) spiaggia di Togo Bay, a Punta prosciutto, dove a Ferragosto mordeva - accanto alla compagna giornalista Virginia Saba, a Emiliano e a Francesco Boccia - una puccia con il polpo mentre Kabul cadeva nelle mani dei talebani…

Che fa il Pd? Il senatore Dario Stefano ha protestato urbi et orbi per la "liaison dangereuse" tra Emiliano e il sindaco uscente Pippi Mellone, invocando una discesa chiarificatrice del segretario nazionale Enrico Letta, che non ha ancora messo mano pubblicamente al dossier sulla Babele salentina. Verrà però a comiziare nella città l’esponente della sinistra dem Gianni Cuperlo, con una manifestazione prevista il 23 settembre.

Farà un tour in Puglia anche Giuseppe Conte, ritornando nella regione dopo l’intervento tradizionale agostano a Ceglie Messapica: l’ex premier ha ufficializzato la visita al sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, grillino che ha conquistato i suoi concittadini con una surreale performance armato di motozappa per rassettare una aiuola pubblica trascurata. Declinerà, l’avvocato di Volturara, un invito a Nardò, se formulato per tempo?

 

Nelle comunali neretine, dove nulla corrisponde alle coalizioni nazionali, anche il centrodestra è diviso: Forza Italia sosterrà Mino Frasca, pezzi di Fdi e Lega guardano con favore alla riconferma di Mellone (ma Giorgia Meloni non si farà vedere da queste parti). E sulle schede elettorali non ci sarà alcun simbolo delle forze di centrodestra, mentre il sindaco uscente punta all’exploit - vittoria plebiscitaria al primo turno - con la sua lista, “Andare Oltre”, ispirata alle posizioni più irregolari della destra, su una linea corsara e irriverente (ecologista, attenta ai temi dei diritti civili e degli immigrati) spesso sovrapponibile alle tesi dell’intellettuale-giornalista Flavia Perina.

L’ultima curiosità, che spiazza ogni tentativo di sistematizzazione politologica tradizionale: tutti e quattro i candidati sindaci in corsa - Falangone (centrosinistra), Mellone (civico destrorso), Stefania Ronzino (sinistra-sinistra) e Mino Frasca (centrodestra forzista) - alle regionali del 2020 hanno votato il governatore Michele Emiliano, che in ogni caso a ottobre avrà un primo cittadino “amico”. Tutto torna, o quasi.

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