"Domani spariamo davvero". L'assessore di Voghera smentisce, anzi no

E intanto il Pd chiede le dimissioni della Miracca e dall'intera giunta di centrodestra

Valerio Valentini

Francesca Miracca, responsabile del Commercio nella giunta Garlaschelli, spiega di non aver rilasciato dichiarazioni a organi di stampa. Non nega, invece, di aver pronunciate le frasi riportate dal Foglio. Ecco come sono andate le cose

A rigore, la formula scelta non è errata. "In merito a quanto riportato oggi su 'Il Foglio', ci tengo a precisare che non ho mai rilasciato dichiarazioni a nessun organo di stampa su questa vicenda". E in effetti no, Francesca Miracca, l'assessore al Commercio del comune di Voghera, non ha rilasciato dichiarazioni a organi di stampa: ha solo parlato con (e in presenza di) un cliente della sua trattoria, che accidentalmente era anche un cronista. "Domani spariamo davvero, mi sa. Domani assoldo i miei operai e scendiamo noi, in piazza", aveva detto, venerdì, la Miracca, parlando della manifestazione antirazzista indetta per l'indomani a Voghera, in memoria di Youns El Boussettaoui, il 39enne marocchino ucciso dal colpo di pistola esploso dall'assessore alla Sicurezza della giunta vogherese, Massimo Adriatici, leghista pure lui e compagno di partito della Miracca.

  

 

E non si è, nel riportare le frasi dell'assessore-ostessa, voluto estrapolare poche parole, decontestualizzandole o strumentalizzandole, come lei accusa. Ci siamo anzi limitati a dare conto delle parole più significative, per così dire. Non abbiamo ad esempio scritto dei giudizi che la Miracca ha dato di Gianpiero Santamaria, l'esponente del movimento "La Buona Destra" che è stato tra i primi a biasimare il gesto di Adriatici, attribuendogli la nomea di "sceriffo". "E' un coglione", diceva la Miracca parlando coi suoi avventori. "E' un coglione al libro paga di chi so io, che non ha accettato il fatto che noi della Lega vincendo lo abbiamo fatto fuori". Né, per continuare, abbiamo scritto di quando, terminata la telefonata con un suo interlocutore che al telefono le chiedeva di farsi latrice di una qualche richiesta col sindaco Garlaschelli ("Sì, sì, tranquillo: ci parlo"), poi si portava le mani al basso ventre, strette a forma di triangolo, come adire: "Col cavolo che ci parlo". E via elencando. 

 

Ci siamo limitati a raccontare quello che avevamo visto e sentito e che era degno di cronaca, vista la situazione. Siamo andati nella sua trattoria, "Da Sofia", che è appena fuori dal centro di Voghera, a poche centinaia di metri da quella piazza Meardi che è stato il luogo del delitto, il teatro dell'uccisione di El Boussettaoui per mano di Adriatici. Sapevamo che la trattoria era solitamente molto frequentata, a ora di pranzo; sapevamo che era gestita dalla Miracca, che nella polemica politica locale ha una certa rilevanza in queste settimana per via di un'indagine che la riguarda per una presunta faccenda di voto di scambio. Per quello siamo andati alla trattoria. Per quello, sentendola parlare della faccenda di cui in città tutti discutono, sentendola invocare - più o meno provocatoriamente - un gesto clamoroso ("Domani spariamo davvero"), abbiamo deciso di raccontarlo.

   

 

Il resto, è cronaca politica. Ed è una cronaca che vede il Pd, in maniera compatta a livello locale e nazionale, chiedere le dimissione dell'assessore Miracca. Tra i primi s'è Mosso Alan Ferrari, senatore locale. "Leggo allibito le dichiarazioni dell'assessora al commercio di Voghera Francesca Miracca: 'Domani spariamo davvero, mi sa'. Tutto questo a poche ore di distanza dal colpo di pistola sparato da un suo collega di giunta Massimo Adriatici verso un cittadino marocchino. A Voghera c'e' un problema serio, la giunta della citta' amministrata dalla Lega deve dimettersi, la prima a farlo deve essere Francesca Miracca. Il partito di Salvini deve prendere totalmente le distanze da questi suoi amministratori". Poi è intervenuta anche la capogruppo a Palazzo Madama, Simona Malpezzi. Quindi Andrea Marcucci. Anche dalla Camera, è salita la richiesta di dimissioni. Ad avanzarla è stato dapprima Emanuele Fiano, poi la pagina ufficiale dei deputati del Pd. 

  

 

La sindaca Paola Garlaschelli non sembra però affatto intenzionata a dar seguito alle richieste del Pd. In un suo post su Facebook, anzi, dice di dissociarsi "categoricamente da quanto riportato su Il Foglio". E, a ridosso della temuta manifestazione di ieri (poi sviluppatasi in verità in modo abbastanza tranquillo, senza incidenti degni di nota), ieri mattina ha lanciato un appello ai suoi cittadini: "Rinnovo il mio invito a tutti affinché oggi la manifestazione possa svolgersi in modo pacifico". 

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.