L'intervista

Il parroco del paese di Conte: "La pace con Grillo? Serve lo Spirito santo"

La crisi del M5s vista dal paesino pugliese che ha dato i natali all'avvocato

Michele De Feudis

Parla Don Sergio Di Ruberto, il prete di Volturara Appula dove è nato l'ex premier: "Ma la nostra comunità ha già tanti problemi, ci cercano solo quando Giuseppe è in difficoltà"

Buongiorno Don Sergio, ha una parola di armonia per il Movimento Cinquestelle dove il vostro concittadino Giuseppe Conte sta litigando da giorni con Beppe Grillo?

“Se cercate un po' di unità proprio a Volturara Appula, sbagliate di grosso indirizzo”. 

 

Che succede dunque?

“Qui il paese è spaccato: siamo quattrocento cittadini e ci dividiamo tra due chiese del borgo. Prima di riunire i grillini, bisogna riunire la nostra comunità”.

 

Don Sergio Di Ruberto, parroco della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, un gioiello romanico dei Monti Dauni, dissuade subito il giornalista che lo incalza sulla contesa tra l’ex presidente del Consiglio e il garante del Movimento. A gennaio, quando il governo giallorosso traballava e l’avvocato stava per fare le valigie, don Sergio si congedò con il Foglio formulando l’assicurazione che avrebbe “pregato per l’Italia”. Adesso è più misurato. I tempi cambiano.

 

Ci vorrebbe una preghiera per Giuseppe Conte.

“Guardi, Volturata è un paese particolare. Ora tutti vengono qui perché il professore è in difficoltà. Se volete che prego per Conte, va bene. Ma la nostra parola può essere icona”.

 

A che si riferisce?

“Il clamore mediatico per la lite romana crea una bolla. Tutti si ricordano del paese dell’ex premier, mentre noi siamo qui a cercare di salvare i piccoli borghi, di ricucirli. Quando non ci sono più i riflettori, tutti si dimenticano di Volturara, dove siamo frammentati”.

 

Che pensa delle ruggini emerse tra Giuseppe e Beppe?

“Senta, qui bisogna prima riappacificare il paese, che è spaccato”.

 

Divisioni a Roma e dissidi pure a Volturara.

“Senta, posso fare solo una cosa”.

 

Prego.

“Allora ci vuole lo Spirito Santo. Invochiamo lo Spirito Santo per Conte e Grillo, affinché fonda le loro menti in una, superando tutto”.

 

Pace e bene, allora.

“La saluto che ora sono impegnato”.

 

Post scriptum: antitetico è il racconto del sindaco Enzo Zibisco, moderato che attende solo di conoscere l’indirizzo del nuovo partito di Conte per iscriversi. “Ogni volta che Conte è in difficoltà, il paese si schiera con lui. Mica siamo a Rignano sull’Arno, dove Renzi non lo vuole nessuno. Speriamo che questa estate Giuseppe riesca a passare per una visita. Sono due anni che non viene nel paese”.

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