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Esperimento nel Lazio: prove di unione riformista

La consigliera regionale Grippo, ex renziana appena uscita dal Pd, è stata eletta capogruppo del misto. Il tentativo di radunare le anime moderate, a Roma, converge su Calenda

La consigliera regionale Valentina Grippo è uscita ieri dal gruppo del Pd per aderire al gruppo misto. Oggi ne è stata eletta capogruppo. Con lei sei consiglieri tra i quali molti espressione di quelle forze riformiste, (Italia Viva, Azione) che a Roma votano Carlo Calenda.

    
Vicina a Calenda fin dalla nascita di Azione, anche Grippo infatti sosterrà l'ex ministro e coordinerà la campagna elettorale nella corsa per il Campidoglio. Come a Milano, dove appoggiano Beppe Sala, anche nella Capitale i partiti di Renzi e Calenda si uniscono in unico contenitore riformista e liberaldemocratico invece di presentarsi in liste separate.

     
Prima tessera partitica del Pd; nel 2006 eletta al Consiglio del municipio ex Roma III (attuale II), coordinatrice delle prime primarie di Renzi (unica amministratrice del Lazio che non portò Bersani), dal 2008 al 2013 Grippo è stata assessore alle Politiche culturali, alla Scuola e all’Innovazione. Nel 2013 consigliere con Marino. Nel 2016 si oppone ad Orfini, rifiutando la ricandidatura al comune. E nel 2018 viene eletta in regione, unica non sostenuta da alcuna corrente, e poi crea la lista Controcorrente per il congresso del Pd Lazio, andando a scontrarsi con Astorre e Mancini e unendo gli indipendenti dem.

 

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