"Io candidata sindaco a Bologna? Ci penso". Parla Isabella Conti

Renzi l'ha proposta a Letta: "Puntiamo su di lei". La sindaca di San Lazzaro, nota per le battaglie contro il consumo di suolo e gli asili nido gratis, è tentata. "Me lo chiedono in tanti". Il rischio smottamento al centro, la sfida con Lepore, il rapporto con Sardine e M5s

Valerio Valentini

E' la prima cittadina di San Lazzaro, cavallo di razza nella scuderia renziana ma "donna di sinistra". Letta? "Mi riconosco nelle sue parole su progressismo e riformismo". Le Sardine? "Nessuna preclusione". Il M5s? "Qui in Emilia non dobbiamo temere il confronto"

Si dice “onorata” perché sa che certo non può dirsi stupita. Non fino in fondo, almeno. “Diciamo che Matteo da tempo pensa che dovrei impegnarmi per Bologna, e non è il solo da queste parti”. Isabella Conti parla con la voce di chi s’è ritrovata al centro della contesa politica quasi malgré soi. Renzi ha puntato su di lei, l’ha proposta a Enrico Letta come candidata sindaco di Bologna per il centrosinistra. E lei, ora, ci dice che “vuole rifletterci”. Vuole farlo, aggiunge, “perché in tanti amici bolognesi me lo stanno chiedendo, e sarebbe irrispettoso sottrarmi a priori a queste richieste”. Del resto la Conti, classe ’82, come si amministra lo sa. E come si ottiene consenso anche, a giudicare da quell’81 per cento con cui nel 2019, al termine del suo primo mandato, è stata riconfermata alla guida del comune di San Lazzaro di Savena, 33 mila abitanti a dieci chilometri dalla Due Torri.

 

Un vanto nel vivaio di Italia viva, ma apprezzata anche a sinistra. E non solo perché, come ama ricordare, “è stato nella sinistra giovanile che ho esordito, a 14 anni, prima di entrare in Consiglio comunale coi Ds e poi partecipare alla fondazione del Pd, il partito che è stato per più di dieci anni la mia casa e di cui ho un profondo rispetto”. A connotarla come “donna di sinistra”, di quella sinistra che in Emilia-Romagna ha imparato prima che altrove a farsi forza tranquilla di governo, sono state anche le sue battaglia. “Per il mio impegno contro il consumo del suolo ricevetti anche minacce, ho dovuto affrontare richieste di risarcimento danni milionarie. Quando decisi che San Lazzaro sarebbe diventato il primo comune d’Italia a offrire asili nido gratis per tutti, ci fu chi a sinistra mi criticò. Volevano che la gratuità fosse solo per la famiglie più povere. Ma c’è un ceto medio che ormai quasi non esiste più, risucchiato nel gorgo delle nuove povertà: e noi non possiamo continuare a offrire gli stessi servizi, magari illudendoci che estendendo a tutti i buoni spesa risolviamo il problema dell’inclusione sociale. Il sindaco è un po’ questo: quello che affronta i problemi del quotidiano, e quello che indica una prospettiva nuova”. Suona un po’ come la conciliazione tra “il cacciavite e l’anima” proposta da Letta. “E infatti mi sono ritrovata perfettamente nelle sue parole: progressista nei valori, riformista nel metodo, radicale nei comportamenti”.

 

Solo che la Conti è anche renziana. E qui iniziano le prese di distanza. “Sono anzitutto isabelliana: a San Lazzaro ho governato io, non Renzi. Quanto a Bologna, può essere un laboratorio nuovo, per il campo progressista. Purché si mettano da parte gli odii dei padri e si abbia il coraggio di immaginare un patto nuovo”. Solo che Matteo Lepore, assessore alla cultura a Bologna che da settimane parla da candidato sindaco, dirà che guidare quel laboratorio spetta a lui. “E non c’è dubbio che lui sarebbe una delle possibili soluzioni. Dopodiché ognuno porta la propria storia e la credibilità che ne deriva rispetto alle battaglie che dice di voler combattere”. C’è chi dice ci sia un rischio di smottamento al centro, con Lepore. Che insomma un pezzo di elettorato moderato potrebbe guardare a destra, specie Gian Luca Galletti decidesse di correre. “E’ un rischio che non può essere ignorato, certo”.

 

Che fare con le Sardine? “Erano insieme a noi a realizzare la scritta ‘Black Lives Matter’ in piazza a San Lazzaro, a giugno. Loro parlano per simboli, e su quei simboli non vedo distanze. Poi spetterà a loro decidere come calare nel concreto queste loro istanze ideali. Da parte mia, nessuna preclusione”. Neppure verso il M5s? “Sulle dinamiche nazionali non mi pronuncio. Max Bugani però è un cittadino di San Lazzaro, e con lui ho un ottimo rapporto. So che a Bologna il M5s nasce sul terreno delle battaglie tradite dalla sinistra, come appunto il consumo del suolo. Se noi, con pragmatismo e intelligenza, traduciamo in risultati reali quegli slanci idealistici, credo che non dobbiamo temere il confronto con nessuno, qui in Emilia”. 

  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.