Il segretario del Pd e presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti (LaPresse)

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Assedio a Zingaretti

Il congresso si rinvia, ma non troppo. Gli sms del leader. Marchisio a Torino

Al Nazareno sono molto determinati ad andare avanti sulla linea tracciata nella direzione di lunedì da Nicola Zingaretti. “Questo cambio di passo ci voleva”, ha spiegato ai suoi il segretario. E i fedelissimi del leader già avvertono: “Basta prendere mazzate ogni giorno in nome di una unità di facciata, visto che poi nelle interviste e nei tweet non si fa altro che andare addosso a Nicola. Da ora in poi si risponderà colpo su colpo”. Per questa ragione al Nazareno sono molto soddisfatti dell’esito della Direzione dell’altro ieri. “Si è capito che Nardella, Gori, Orfini e Base riformista vogliono solo logorare il segretario e poi favorire il rientro di Renzi. E quelli di Base riformista sono pure divisi al loro interno. Lotti propone una vice segretaria, Guerini un’altra… sono nel caos anche perché Bonaccini e Nardella con il loro attivismo gli stanno svuotando la corrente…”, dice un fedelissimo di Zingaretti, convinto che le divisioni degli avversari interni finiranno per far prevalere il presidente della regione Lazio. 

 

Ma il Congresso del Pd, di cui tanto si è parlato e scritto si farà o no? Leggendo l’intervento di Nicola Zingaretti alla direzione di lunedì parrebbe di no. Il segretario sembra averlo escluso per ora. Ma al Nazareno offrono un’altra versione delle parole del leader: “Zingaretti ha detto chiaramente che se si continua con questo clima di polemiche non si potrà andare molto avanti. A furia di tirarla, la corda si può spezzare. E allora altro che primarie nel 2023, il redde rationem arriverà prima”.

 

 

Ma nel frattempo Nicola Zingaretti cerca di concentrarsi sulle elezioni amministrative. Più di venti milioni di italiani verranno chiamati al voto. Si tratta quindi di un appuntamento che il segretario non può e non vuole sottovalutare. L’operazione dell’allargamento della giunta regionale ai 5 stelle, che verrà ufficializzato dallo stesso Zingaretti, è perciò da leggere anche nell’ottica delle future amministrative. “L’operazione – dicono al Nazareno – ci consentirà di rafforzare il partito anche a Roma. Il nostro candidato andrà al ballottaggio contro quello del centrodestra e avendo i grillini in giunta sarà naturale prendere i voti dei loro elettori al secondo turno”.

 

A proposito di Roma, al Nazareno sono convinti che il candidato del centrodestra alla fine sarà Bertolaso. “Aboldi – dicono al Pd – è un nome finto messo là per occupare una casella e permettere a Berlusconi, Salvini e Meloni di continuare a trattare tra di loro in modo più riservato. Quindi il vero candidato è Bertolaso. Ora lo tengono in Lombardia per rifarsi l’immagine anche grazie ai telegiornali Mediaset ma poi lo paracaduteranno nella Capitale. Per Napoli sembra invece fatto l’accordo tra 5 stelle e Pd sul nome del presidente della Camera Roberto Fico, mentre a Torino sta prendendo quota la candidatura dell’ex giocatore della Juventus Marchisio, sostenuta sempre dal Pd e dal M5s.

 

Ma con chi ce l’aveva Nicola Zingaretti quando ha detto che conserva ancora i messaggi dei tanti amministratori locali del Pd che gli chiedevano di stringere alleanze con i 5 stelle per farsi appoggiare nelle amministrative e regionali. Al Nazareno ufficialmente sono tutti con le bocche cucite, ma non è difficile individuare chi sono i governatori e i sindaci dem a cui si riferiva Zingaretti: sono gli stessi che nell’ultimo periodo hanno rilasciato diverse interviste critiche nei confronti dei grillini, di Conte e della scelta di Zingaretti di proseguire nell’alleanza con i 5 stelle.

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