(foto Ansa)

Quali saranno i primi provvedimenti del governo Draghi

Luca Roberto

Dal piano vaccini alla revisione del Comitato tecnico-scientifico. Fino alla proroga del blocco dei licenziamenti. Cosa prevedono le linee programmatiche del nuovo governo

Accelerare sul piano vaccinale, per sconfiggere il primo nemico, la pandemia. Sapendo che l'obiettivo è avere strumenti per fronteggiare le altre emergenze: il lavoro, le condizioni economiche del paese provate da mesi difficili. E' con queste priorità che prende forma l'agenda Draghi. E quindi, tutto parte dalla necessità di non vanificare gli sforzi che si sono fatti per contenere la diffusione del virus. "Ci impegniamo a fare di tutto perché gli italiani possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni" ha detto Draghi nel discorso d'insediamento. "Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole". Il primo cambio di passo lo si dovrebbe avere con il riconoscimento della necessità di lockdown circoscritti, su base territoriale. Per scongiurare restrizioni ampie a livello nazionale. Mentre si rivedrà la composizione del Comitato tecnico scientifico, attualmente composto da 26 membri. Sarà reso più snello e soprattutto, nell'intenzione del governo, c'è la volontà di accentrarne la comunicazione per non ingenerare gli equivoci interpretativi innescati, a volte, dalle dichiarazioni di alcuni dei suoi esponenti. 

 

 

Chi voleva che a Domenico Arcuri fosse sottratto il ruolo di commissario straordinario all'emergenza rimarrà deluso. Però alcune sue competenze verranno riallocate: ad esempio per quel che riguarda la gestione della campagna vaccinale, che vedrebbe coinvolti la Protezione civile e l'Esercito, almeno per quanto riguarda la logistica.

 

Gli interventi sul lavoro 

"Centrali sono le politiche attive del lavoro. Affinché esse siano immediatamente operative è necessario migliorare gli strumenti esistenti, come l’assegno di riallocazione, rafforzando le politiche di formazione dei lavoratori occupati e disoccupati. Vanno anche rafforzate le dotazioni di personale e digitali dei centri per l’impiego in accordo con le regioni. Questo progetto è già parte del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza ma andrà anticipato da subito" c'è scritto nel discorso che Draghi ha tenuto in Parlamento. Vuol dire che il meccanismo del reddito di cittadinanza non verrà abbandonato ma rivisto e potenziato, con ogni probabilità intervenendo anche nella struttura gestionale di Anpal. 

 

"Aumento dell’occupazione, in primis, femminile, è obiettivo imprescindibile: benessere, autodeterminazione, legalità, sicurezza sono strettamente legati all’aumento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno", è stata l'aggiunta di Draghi. Secondo cui "una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi". 

 

Sul fronte strettamente occupazionale uno dei primissimi interventi per tamponare l'emergenza sarà la proroga del divieto di licenziamento almeno fino alla fine di giugno (attualmente la scadenza è fissata a fine marzo): è quanto vanno chiedendo i sindacati e un fronte trasversale di forze politiche. Negli scorsi giorni Matteo Salvini e Nicola Zingaretti si sono incontrati per discutere proprio della necessità di estenderne la garanzia, parallelamente all'allungamento della cassa integrazione in deroga. 

 

Interventi in deficit resi più praticabili anche dall'effetto Draghi. Da inizio gennaio infatti, come segnala Il sole 24 ore, il Tesoro si sta finanziando a tasso praticamente nullo. Il che ha comportato, anche grazie all'affidabilità riconosciuta dai mercati all'ex presidente della Banca centrale europea, un risparmio di 2,5 miliardi di euro. 

 

La riforma del fisco 

Nel sul intervento Draghi si è soffermato anche sulla riforma del fisco, che "segna in ogni Paese un passaggio decisivo. Indica priorità, dà certezze, offre opportunità, è l’architrave della politica di bilancio. In questa prospettiva - ha detto Draghi - va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività". Sembra una bocciatura definitiva nei confronti della flat tax, che il principio di progressività lo vuole abbandonare a favore di aliquote uniche. L'obiettivo è allegerire il carico fiscale sul ceto medio, compensando il minor gettito con formule per il recupero dell'evasione fiscale.  

 

L'appuntamento con il decreto ristori 

Il nuovo governo sarà impegnato anche nel rifinanziamento della quinta tranche di ristori alle categorie economiche più colpite dalle restrizioni anti Covid: bar, ristoranti, attività turistiche. Si tratta di 32 miliardi che dovranno passare dal vaglio del Parlamento, e che secondo alcuni sarebbero sufficienti a coprire solo in parte le richieste degli esercenti. A maggior ragione se poi dovessero rendersi necessarie ulteriori chiusure. 

 

Il nodo prescrizione

E se in parte il Conte II è caduto per evitare un voto sulla relazione Bonafede (l'ex premier si è dimesso prima dell'appuntamento in Parlamento per evitare la conta), la riforma della prescrizione sarà uno dei nodi attorno a cui le forze di maggioranza dovranno trovare un nuovo punto di caduta. Per adesso sembra essere stata trovata una formula di compromesso: tutti gli emendamenti inseriti al milleproroghe che avevano come obiettivo la revisione della riforma Bonafede non saranno votati. In attesa di un intervento complessivo e più ampio a opera del neoministro Cartabia. 

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