Il caso
Assi e triangolazioni: così i partiti (nel pallone) provano a prendere le misure a Draghi
Le grandi manovre nella nuova maggioranza XXL. Dove tutti sono utili, ma nessuno sembra indispensabile
Alla vigilia della fiducia del premier in Senato, Pd-M5s-Leu varano un intergruppo parlamentare in memoria di Conte. Renzi si sfila e guarda ai riformisti. Salvini ormai si muove da destra a sinistra
Matteo Salvini che telefona a Matteo Renzi. I capigruppo Pd-M5s-Leu che si incontrano al Senato in ricordo del Conte II (rimembranze rossogialle) per scrivere un documento programmatico e varare l’intergruppo parlamentare. E poi Salvini che fa gli auguri ai ministri di Forza Italia e incontra Mariastella Gelmini. E sempre il leader della Lega che ieri l’altro, alla Camera, si è visto per “parlare di lavoro” con Nicola Zingaretti. Oggi c’è il varo della nuova maggioranza. La vigilia è stata all’insegna dell’attivismo più sfrenato. Consapevolezza comune: nessuno si salva da solo. Come da chi? Oggi in Senato si vota la fiducia al premier Mario Draghi.
E’ chiaro come dietro a questa forsennata ricerca di fare squadra, cercare sponde, stringersi a coorte, resuscitare coalizioni scassate in versione subgoverno si nascondano le paure. Quelle dei partiti di questa maggioranza taglia XXL. Fantasmi che si sono già affacciati durante la composizione della squadra. La consapevolezza e il timore che il nuovo presidente del Consiglio, così silenzioso ma iper-politico, possa continuare anche in futuro “a non farci toccare una palla”, come dicevano un po’ tutti i partiti mentre davanti alla tv lo osservavano venerdì scorso intento a leggere la lista dei ministri.
E c’è dunque il terrore del Palazzo in tutto questo agitarsi. Andare tutti a destra e poi tutti a sinistra. Insomma, parola d’ordine: facite ammuina. Ma con l’Amuchina.
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- Simone Canettieri
Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.