Draghi, Conte, Renzi e un altro jazz da suonare
Questo governo di alto profilo e straordinario trasformismo è un regalo del Quirinale, ma è qualcosa di diverso da una rigenerazione. Bisogna essere fiduciosi ma prima di tutto stand back and stand by
Per me il governo Draghi è fichissimo, ma non è una rigenerazione, un passaggio d’epoca. Ai miei amici direi: cool your jazz. O alla Trump, adesso che si può tornare felicemente scorretti, visto che Salvini e Di Maio indossano i panni della più rigorosa correttezza politica e ministeriale: stand back and stand by. Ho scherzato su Twitter: Trisconte con Drago. Certo ha ragione il serissimo capo gesuita Antonio Spadaro: “Raffinato equilibrio”, ha cinguettato. In effetti Difesa Esteri e Interno, e il superministero missionario alla Salute, sono in perfetta continuità. Alla Giustizia una brava persona che deve far dimenticare anche solo il ricordo del ministro trapassato dal Conte Tacchia al Bisconte, con il timbro di Travaglio e della polizia penitenziaria di cui indossò la divisa in una celebre immagine della vendetta di stato a favore di telecamere. I dicasteri economici e di trasformazione sono in mano a tecnici prestigiosi (compreso Colao, in politica covato dal Bisconte). Giorgetti ottimo, le Trasfigurazioni sono sempre a vantaggio mistico di discepoli e apostoli.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.