Pd e M5s iniziano la retromarcia. "Conte inamovibile? Chiunque può fare un passo indietro"

Gabriele D'Angelo

"Se i nomi diventano un problema, ognuno deve fare sua parte", dice il dem Nannicini. E il grillino Puglia: "Se occorre fare un passo indietro per il bene di tutti bisogna farlo, per responsabilità"

"Conte? Non è un tema di nomi ma di risposte. Se i nomi diventano un problema è bene che ognuno cerchi di fare la sua parte, e questo riguarda non solo un singolo, riguarda tutti", dice Tommaso Nannicini (Pd). Quindi Bonafede, Conte, qualsiasi ministro del BisConte, sono sacrificabili in nome di un accordo? "Non userei il termine 'sacrificio', ma invece il termine 'esigenze', quelle di dare una risposta coesa e chiara al paese, con un patto di legislatura. I nomi sono strumenti, però al momento non ci sono le idee". E Sergio Puglia (M5s), aggiunge: "Si cerca di insinuare [l'idea che chiuderemo la crisi con] un accordo di governo perché l'importante è andare avanti. No: l'importante sono gli italiani e l'economia del paese. Se chiunque di noi deve fare un passo indietro per mandare avanti gli italiani bisogna farlo, per responsabilità".