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Recovery Pd

Giuliano Ferrara

Il primo passo per una sinistra di governo un filo più influente passa dalla creazione dell'Arap: agenzia recupero anime perse

Il cantiere della sinistra è presto fatto, è una specie di Recovery fund politico sebbene non una Next Generation Eu. Per Zingaretti, Franceschini e Bettini c’è forse una strada più semplice che discutere del centro socialmente disgregato e radicalizzato, della sinistra dispersa senza nome e valori, del concetto di forma, di dove ancorare la vocazione o ambizione maggioritaria, del come ritessere un blocco sociale significativo e influente, del significato addirittura strategico da dare all’alleanza produttiva ma occasionale con i grillini (a parte Conte e Casalino che sono divinità intoccabili). I capi del Pd devono fondare l’Arap, agenzia recupero anime perse.

       

Il catalogo è questo. Prodi, ex presidente del Consiglio, ex capo della Commissione di Bruxelles, ciclista, economista, bonario ex democristiano delle partecipazioni statali e dei governi Andreotti, luce e fede di tanti cattolici praticanti e pragmatici, accademico, intortato con la Cina eccetera. D’Alema, ex presidente del Consiglio, ragionatore e organizzatore politico, notevole volto televisivo di sublime incisiva antipatia, giramondo e analista europeo. Veltroni, ex vicepresidente del Consiglio, ex sindaco di Roma, al momento attivissimo come documentarista Rai, come autore multimediale, come scrittore e giallista, come giornalista del Corriere della Sera, come federatore della cultura e della nostalgia della cultura. Bersani, geniale linguista, ex segretario e ex presidente emiliano e ex ministro socialista-liberale delle lenzuolate, nazionalpopolare e vascheggiante nel suo profilo rock, come emerge da un colloquio di ieri con Tommaso Labate, uomo di esperienza e di buon consiglio. Francesco Rutelli, ex  candidato a Palazzo Chigi, ex sindaco di Roma, ex ministro, ex leader radicale, maestro di Matteo Renzi nella federazione degli ex democristiani, attivo generatore di associazioni di alta ricerca e cultura, ai vertici di un’agenzia associativa del cinema. Matteo Renzi, capopartito dopo tre anni di presidenza del Consiglio, animatore di una generazione di riformisti con ambizioni neoliberali che anticipava qui il fenomeno Macron, vitalissimo politico in provvisoria disgrazia con l’opinione e in raccordo con un folto numero di parlamentari e soggetti politici di diversa e varia estrazione. Cacciari, che copre ogni sera uno spettro di idee vastissimo, dallo Steinhof a Barbara D’Urso, idolo del pubblico femminile e non solo, si taglia i capelli da sé, bruno incontaminato. Roberto Speranza, alla testa di una frazione di sinistra al governo, ministro della Salute, persona seria e attenta. Insomma un Pantheon vivente, un Circo Barnum di grande successo fatto di  freak à la (parziale) retraite o tuttora in carriera e spolvero.

        

Basta un sommario esame del catalogo, che è anche incompleto, se vogliamo, per capire che il Pd ha disseminato gran copia di forze e anima intorno a sé, e i dissensi e le scissioni sono naturalmente encomiabili, specie nell’anno di Livorno 1921, forse però i titolari della Ditta dovrebbero pensare a fare dell’anno che viene, il 2021, l’anno della riunificazione delle anime perse. A casa e fuori casa tutti bene, nessuno ha nostalgia di una convivenza forzata e rissosa. Ma sembra di capire che il primo passo per una sinistra di governo più influente, europeista il giusto, sinistra del lavoro il giusto, Netflix il giusto, e anche un po’ partito della nazione e della riforma del capitalismo, è il recupero delle cosiddette anime. Non siate spreconi.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.