ANSA/ANGELO CARCONI 

saverio ma giusto

Un Natale Conte

Saverio Raimondo

Ora la missione del premier è quella di salvare le feste. Pronta un’autocertificazione per Santa Claus

E’ da quando è partita la seconda ondata che il premier Conte ha un solo obiettivo, una missione ben precisa: salvare il Natale. Non vite umane, né il sistema sanitario nazionale, e nemmeno l’economia o i posti di lavoro: il Natale. Giuseppe Conte non sta combattendo contro il coronavirus, ma contro il Grinch. Buono a sapersi: non dobbiamo dunque aspettarci un piano per la distribuzione del vaccino, ma del panettone – quello della Pfizer è senza canditi, mentre Moderna ha annunciato che farà anche il pandoro e il torrone. Arcuri vestito da Santa Claus – la barba è Ffp2  – guiderà una slitta trainata da banchi a rotelle.

 

Che Conte veda il Natale 2020 – e non il Mes né il Recovery fund – come la vera sfida che attende il suo governo lo si capisce anche dal risalto mediatico che il premier ha dato alla letterina di Tommaso Z. (o Rocco C.?), piccolo bambino lombardo preoccupato per la libera circolazione di Babbo Natale – ma non del fatto che una persona over 70, obesa e con probabili malattie pregresse tipo la cirrosi possa contrarre il Covid mangiando “lattino e biscotti” in zona rossa. Il premier gli ha risposto che per Babbo Natale ci sarà “un’autocertificazione speciale” – più un decreto “Ristori”, bonus “Mobilità” per l’acquisto di nuove renne, e blocco dei licenziamenti per gli elfi.

 

Attenzione però: il Natale che il premier Conte ha in testa non è quello “bianco” alla Irving Berlin né quello consumistico degli ultimi decenni, bensì spirituale. “Farlo con tantissime persone non viene troppo bene”, ha detto testualmente Giuseppe Conte parlando del Natale, anche se sembrava più il commento di un provinciale alla prima orgia. E sono molti gli esperti che dicono che il cenone può provocare la terza ondata – se non del virus, sicuramente di reflusso gastrico. Come festeggeremo dunque il Natale?

 

Per ora sappiamo che non ci saranno i tradizionali mercatini – forse finiranno anche loro nelle mani della camorra come bar e ristoranti, con tagliatori di coca mandati a Merano a intagliare il legno; ma difficilmente questa resterà l’unica restrizione. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa per esempio sostiene che il giorno di Natale potremo vedere solo i parenti di primo grado, ma senza specificare parenti di chi. Insomma, manca un mese a Natale e ancora non sappiamo come organizzarci. Sottopongo qui una serie di linee guida tecnico-scientifiche che ho modestamente redatto a uso e consumo.

 

I regali saranno da asporto (il beneficiario dovrà passare al negozio a ritirarli) o consegnati a domicilio; e quelli più graditi saranno gli anticorpi monoclonali o i frigoriferi dove conservare il vaccino anti Covid – no invece alle mascherine di lana. Sì al cenone, ma ogni portata dovrà essere fritta nel gel igienizzante. Si potranno incontrare parenti di ogni genere e grado, ma nel rispetto delle distanze o avvolti nella plastica. Sì alla tombola, ma l’estrazione dei numeri spetta alla Protezione civile. Resta il coprifuoco, che anzi verrà anticipato alle 16.00 non per il virus ma per evitare indigestioni da eccesso di portate. E ovviamente le regioni d’Italia saranno tutte rosse, che fa più Natale.