La scienza celebrità

Crisanti, il "Galileo" a gettone

Carmelo Caruso

Interviene, ammonisce perché è vicina la "catastrofe". La lite con Zaia, le cene con la collega Antonella Viola, il trasferimento a Roma. Come lo scienziato rischia di mutarsi in opinionista che la deve dire sempre più grossa

Si fa esplodere a ogni intervista (“le regioni potrebbero truccare i numeri”), è in procinto di lasciare il Veneto dove ha litigato con il governatore Luca Zaia perché ho “le prove che il piano di Vo’ Euganeo è nato grazie a me. Mi sa che dovrò querelare qualcuno”. Chi vuole bene ad Andrea Crisanti, che davvero si è dimostrato un valido scienziato, lo protegga dal diventare un opinionista a gettone.

 

E’ conteso dai giornali, è il congiunto dei conduttori televisivi (a Lucia Annunziata da ormai del “tu” come i vecchi compari d’università). Le trasmissioni gli hanno consegnato la patente del Galileo di Brecht: lo studioso irregolare. Crisanti è il virologo farcito: “Fermi tutti, adesso abbiamo il professore Crisanti”. I suoi interventi vengono infatti inseriti e mescolati in mezzo al saluto al grande Gigi Proietti, alle elezioni americane e al decreto ristori. Caro professore, ma è sicuro che a ogni suo commento a uscirne più forte sarà la scienza?

 

Per tenere alta l’attenzione su di lui, è costretto a usare il timbro della catastrofe che ha subìto un’impennata come i contagi. All’inizio della pandemia era un uomo misurato. Non è più così. Il suo lessico è uno zaino di “impreparazione”, “sono preoccupato”, “sono tutti irresponsabili”, “il tracciamento è ormai inutile, sono necessarie chiusure estese”. E’ molto probabile che si trasferisca nel Lazio, dicono all’ospedale Spallanzani. La notizia ha meritato un’anticipazione dell’Espresso. Esclusivo.

 

Zaia quando gli hanno chiesto di commentare la notizia, dunque la fuga, ha risposto: “E’ una vicenda dolorosa”. Chiamato in causa come fosse un giudice di X-Factor, Crisanti ha assegnato voti all’ultimo dpcm, “darei otto”, ma nello stesso tempo è ostile alla composizione del Cts, dove “è chiaro servirebbero figure nuove”. Per dire a che fase è arrivato il dibattito e quanto sia centrale la sua figura, si riprendano le parole di Antonella Viola, un’altra immunologa sempre più lanciata fuori dai laboratori. E’ stata invitata a “Un giorno da pecora” dove le hanno chiesto con chi andrebbe a cena. “Sono andata con Andrea Crisanti ed è stata una piacevolissima serata”. Nell’ultimo mese, i soli lanci d’agenzia dove è presente il cognome Crisanti sono 4108. Ripete che servono misure drastiche. Seguendo la linea Conte, basterebbe un coprifuoco comunicativo. L’intervista al professor Crisanti solo dopo le 21.

 

Di più su questi argomenti: