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Editoriali

Milano non vada fuori controllo

Redazione

I segnali negativi che vengono dalla città, i rischi e le decisioni impopolari

Napoli, poi Roma, Torino e anche Milano. Non “soprattutto” Milano: nella grave situazione di tutto il paese la metropoli lombarda non ha nessuna primogenitura, se non quella dei contagi più alti. Ma i tafferugli dei facinorosi di lunedì sera, nessuno di loro artigiano o ristoratore in difficoltà, a Milano impressionano un po’ di più. Per tanti motivi. Perché tra le grandi città è quella che aveva sofferto di più, in primavera, con il tutto chiuso e gli ospedali al collasso. Eppure aveva reagito in un altro modo, la sua dignità calma. Ora il rischio è che anche nella “capitale del lavoro” il clima possa diventare incontrollabile, tra risentimenti e cartelli “io chiudo” senza più spazio di mediazione, senza neanche chiedere aiuto, e con le critiche pesanti al governo da parte di un mondo industriale sempre più preoccupato.

 

Se Milano va fuori controllo, dopo aver resistito alla prima ondata, il segnale che ne viene all’Italia non è buono. Per ora fuori controllo non è, ciò che rischia di diventarlo è il virus – i contagi in città sono record ed esponenziali – e ancor più gli ospedali. Ieri il responsabile del Coordinamento Covid-19 per le strutture di emergenza lombarde, Guido Bertolini, ha lanciato un allarme: “Ora bisogna chiudere, siamo arrivati al punto che è necessario un lockdown”, con i Pronto soccorso pieni (le terapie intensive fortunatamente no). Dal settore della Sanità la richiesta sempre più forte è di “applicare, subito, le misure più restrittive di contenimento della diffusione del virus” anche “a costo di impopolarità”.

 

Attilio Fontana e Beppe Sala alzano l’asticella dell’allarme, ma restano attestati nella sua Maginot, “non ci sono le condizioni per un nuovo lockdown”. Ma la parola finora negata circola sempre più forte nelle ultime ore, e non soltanto per la Lombardia e per Milano. Se si arrivasse a chiudere, sarebbe anche un segnale di ulteriore allarme per tutto il paese. E’ necessario che anche i governatori e i sindaci che chiedono responsabilità al governo, facciano la propria parte, senza pensare alla popolarità. Milano e la Lombardia non possono andare fuori controllo, se ci sono da prendere le decisioni che il sistema sanitario chiede di prendere, non si può rischiare di tornare al balletto di qualche mese fa.

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