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Berlusconi scrive al Foglio: “Ecco cosa voglio fare con Forza Italia e Mediaset”

Silvio Berlusconi

Niente manovre di palazzo e niente caricature. Lettera del Cav.

Al direttore - Una delle ragioni per le quali leggo con piacere il Foglio è che fornisce sempre una lettura originale, non scontata, intelligente, fantasiosa, della politica italiana. Qualche volta però anche ai migliori capita di eccedere nella fantasia. Quandoque bonus dormitat Homerus, dicevano i latini: talvolta anche ai migliori, anche ad Omero, capita di sonnecchiare. In questo caso è successo al vostro Carmelo Caruso, che sul Foglio di ieri (7 luglio) dà una lettura della situazione di Forza Italia e dei miei progetti che non corrisponde alla realtà e che forza i miei pensieri e le mie riflessioni. Non entro nel merito delle considerazioni sulle aziende che ho fondato se non per ricordare che ormai da 26 anni non mi occupo in alcun modo della loro gestione – del resto sono in ottime mani – e che anche prima, quando lo facevo, non mi sono mai permesso di interferire nella linea editoriale dei giornalisti che lavorano nel gruppo.

   

Un tempo si diceva che Mediaset ospitava troppi giornalisti “di sinistra”, oggi al contrario che avrebbe una linea editoriale troppo “a destra”: la verità è che Mediaset non fa politica, è un grande gruppo editoriale che offre informazione e intrattenimento di qualità in piena libertà. Identificare la linea editoriale di Mediaset con le opinioni politiche mie, della mia famiglia o di Forza Italia è un grave errore che svilisce la professionalità di chi ci lavora. Mediaset risponde solo al suo pubblico e – ma non per quanto riguarda i contenuti politici – ai suoi inserzionisti pubblicitari.

  

Voglio invece spendere qualche parola su Forza Italia per smentire risolutamente uno scenario tanto “facile” da proporre quanto infondato e proprio per questo sorprendente su un giornale raffinato come il Foglio: mi riferisco alla lettura di Forza Italia come un partito “spaccato” fra sud e nord, fra fautori e avversari dell’alleanza con la Lega, nella quale addirittura vi sarebbe chi fra i miei collaboratori lavora per una linea diversa dalla mia.

  

E’ una rappresentazione caricaturale che dal Foglio non mi sarei aspettato. Mettere assieme voci infondate per ricostruire un quadro d’insieme del tutto irreale non serve a fare informazione, ma solo confusione.

   

Non è un mistero per nessuno che Forza Italia è un grande partito liberale nel quale esistono come è logico opinioni diverse e la più completa libertà di esprimerle. La barzelletta del partito di plastica, del partito-azienda, addirittura del partito-caserma, era uno strumento polemico inventato dalle sinistre in passato, al quale tutte le persone di buon senso non hanno mai creduto – compreso il Foglio – e della quale per fortuna da tempo non si sente più parlare. Però è cosa altrettanto nota che questa pluralità di visioni, che è la nostra ricchezza, trova sempre una sintesi. Come fondatore e leader del nostro Movimento, sta a me trarre questa sintesi che diventa la nostra linea politica, nella quale tutti si riconoscono. Primi fra tutti naturalmente i miei diretti collaboratori e i vertici politici di Forza Italia, che godono tutti della mia totale fiducia – come è logico – e che lavorano con lealtà al nostro progetto politico.

  

Quale sia questo progetto è presto detto. Non sono formule politiche pasticciate né manovre di palazzo, del resto irrealizzabili anche nei numeri, come quelle ipotizzate dal Foglio di ieri.

  

E’ invece la costruzione di un centro forte come parte integrante ma ben distinta del centro-destra. Forza Italia è una realtà unica nella politica italiana, non soltanto perché siamo l’unica espressione in Italia dei Popolari Europei, la grande famiglia del centro alternativo alla sinistra, ma perché siamo l’unica forza politica liberale, cattolica, europeista, garantista. L’unica forza politica che crede davvero nei valori dell’Occidente, nella bellissima definizione della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti: “(noi crediamo che) tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità”. Siamo gli unici che hanno osato, in 26 anni, resistere coerentemente alla sinistra, sia quella sempre più salottiera del PCI-PDS-DS-PD, sia quella “di strada” del Movimento Cinque Stelle. Gli unici a pagare – io personalmente per primo, e con me la mia famiglia, i miei amici, i miei collaboratori – il prezzo di una persecuzione giudiziaria sulla quale sono ora stanno emergendo verità davvero sconvolgenti per un paese democratico.

  

Qual è la nostra prospettiva? E’ molto semplice, vincere le elezioni, riportare al governo il centro-destra, che abbiamo creato noi e che è la maggioranza naturale degli italiani, per far ripartire il paese. Dare a questo centro-destra una forte caratterizzazione liberale ed europeista, ben sapendo che su questo abbiamo sensibilità diverse dai nostri alleati. Su questo nessuno – sottolineo nessuno – ha dubbi o incertezze. Solo questo tipo di centro-destra può vincere, governare, essere credibile in Europa e nel mondo.

  

A questo lavoriamo, tutti insieme, giorno e notte. Non ci sono subordinate. Tutto il resto sono dettagli tattici, è quello che una volta definivo – e forse dovrei riprendere ad usare quell’espressione che è più attuale che mai – “teatrino della politica”. Compreso il dibattito sulla legge elettorale.

 

Per questo, caro Direttore, forse sarebbe utile ai lettori del Foglio – riprendendo la citazione di Orazio – che il buon Caruso si svegliasse dal sonnellino e smettesse di sognare una realtà che non c’è.

 

Silvio Berlusconi

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