La riforma grafica di Repubblica per silenziare un audio e tacere su vent'anni di bufale
Il giallista Colaprico e il mascariamento del magistrato defunto
La mancata presenza, sulla prima pagina di Repubblica di ieri, di un titolo, un qualsiasi occhiello, persino uno strillo, riferito a un audio “rubato” (Lopapa) a un magistrato; la mancata menzione, sulla prima pagina dei giustizieri di Largo Fochetti, di una notizia giudiziaria riguardante Silvio Berlusconi, aveva quasi il sapore di un cambio di rotta, di una riforma grafica, per il giornale che per vent’anni ha fatto delle intercettazioni e delle propalazioni e delle “dieci domande” il suo bazooka. Tanto più che la notizia era, a suo modo, ghiotta nel paese della giudiziaria intesa come categoria dello spirito: il magistrato Amedeo Franco, relatore in Cassazione nel processo Mediaset che condannò in via definitiva il Cav., dice che “fu un plotone di esecuzione”. Poi si passa a pagina 11 (undici) e – che sia un’altra riforma grafica? – a tener su il morale del lettore non sono i titoli e gli articoli, ma la vignetta della facente funzioni ElleKappa: “Nel 2013 Berlusconi condannato per una grave anomalia della sentenza - Non è riuscito a comprarsela”. Perché nel calembour della satira è ammesso dire il contrario dei fatti, e non si paga pegno.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"