Ripartire dalla leggerezza

Saverio Raimondo

Se “la Storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia la seconda come farsa”, la prima volta per farci della satira vale l’apocrifo teorema di Lenny Bruce “tragedia + tempo”; ma la seconda volta, non trovandocisi più in presenza di una tragedia ma di una sua parodia (il che non esclude che sia altrettanto tragica: parafrasando al contrario Ennio Flaiano, “la situazione non è seria, ma grave sì”), di fronte alla farsa, dicevo, non si vede perché l’ironia dovrebbe arretrare o, peggio, considerarsi battuta o intimorita da scrupoli di ogni genere.

 

Ammesso che vi sia stato un “effetto Sardine” determinante nel dare la prima (e unica?) battuta d’arresto al populismo e al nazionalismo, ciò che probabilmente ha galvanizzato non sono certo stati i contenuti (assenti), e non soltanto il riconoscimento da parte di elettori smarriti e disillusi; ma una sostanziale allegria di fondo, oserei dire leggerezza, contrapposta alla cupezza salviniana fatta di spaccio nelle periferie e bambini sottratti in provincia.

 

Ecco, io non so se “la sinistra debba ripartire dalle Sardine”, ma sicuramente la satira può ripartire da qui: dalla leggerezza. Veniamo da mesi in cui qualunque meme o ironia sul sovranista di turno veniva sommersa dalla critica di “umanizzarli”, “renderli simpatici”, “amplificarne il messaggio”: un processo (tutto interno alla bolla) di una pesantezza grigia e assurda. Come se il problema fosse l’ironia e non chi non la capisce. Al tempo stesso, se la satira riparte, non commetta gli stessi errori: la caricatura e l’imitazione non funzionano su politici già caricaturali di loro; e la satira non deve essere a ricasco della stretta attualità, diventando così dipendente dalle citofonate di Salvini o dai discorsi della Meloni, bensì anticiparla, prevederla, superarla.

 

Proprio in questi giorni un noto comico, nel presentare un nuovo programma comico presto su una rete nazionale (non importa quale comico, non importa quale rete), ha ripetuto il solito mantra: “Difficile fare satira oggi, le parodie vengono superate dagli originali”. Falso. La satira può sempre superare la realtà, grazie alla fantasia. Il punto è che di fronte a un mondo già così sopra le righe, la satira deve poter esagerare ancora di più. E quale editore oggi, nell’epoca dell’ipersuscettibilità di massa, darebbe libertà alla satira di dire e fare più di quanto dicono o fanno certi leader?

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