Foto LaPresse

La videomania di Virginia Raggi

Marianna Rizzini

La straniante (o straziante) abitudine del sindaco di postare immagini sul de minimis

Sarà anche un caso di resa totale alla moderna comunicazione sul web, e però a volte la grandeur entusiasta del sindaco Virginia Raggi sui social network lascia perplessi, almeno quanto lo sfoggio di divise del vicepremier Matteo Salvini. Perché, mentre Roma mostra a turisti e abitanti la sua bellezza estiva ma anche tutti i suoi (enormi) problemi irrisolti, e mentre i casi McDonald’s si moltiplicano, il primo cittadino indulge in operazioni di trasparenza mediatica, come direbbero i vertici a Cinque stelle, fatte di video postati sui social di cui, però, non sempre si intuisce l’importanza (anzi). Ed ecco che Raggi, tra un tweet sui “marciapiedi restituiti ai cittadini” davanti al Policlinico Umberto I e l’annuncio della presentazione di una nuova flotta di bus, si lancia (ieri) nella pubblicazione del video in cui narra le gesta formidabili compiute nel V Municipio da “cittadini e consiglieri” che “hanno riparato le panchine di parchi e ville”, sostituendo “centinaia di stecche di legno dei sedili fino a oggi abbandonati. Un’azione corale che ha visto l’impegno e il contributo di tanti residenti”. E certo sono stimabili quei cittadini chini a riparare con le proprie mani la panchina, e però non si può neanche non pensare che forse il sindaco potrebbe risolvere a monte (e senza pubblicità?) questo e altri problemi, non essendo capitata lì per caso e non essendo quindi nella posizione di chi può dire del vicino virtuoso “toh, che bravo”. Ma le panchine sono soltanto le ultime di una lunga serie di piccole storie “felici” che Raggi lancia sul web con periodica cadenza, come se queste dessero il polso di una non reale (e invece fallace) esperienza capitolina. Se non sono panchine, infatti, sono bottiglie di plastica recuperate sui vagoni della metropolitana: “Un bel risultato”, scrive il sindaco, “ottenuto dopo poco meno di una settimana dal lancio della campagna ‘Atac+ Ricicli+viaggi’” – e per carità, la lotta agli sprechi è importante, ma il cittadino non può fare a meno di pensare, a quel punto, “ma che c’entra il riciclo?”. Sullo sfondo infatti c’è il caso Atac in sé, non citato ma neppure risolto. Non bastasse, c’è Raggi che twitta il video sul cestino mangia-plastica in quel di Ostia, sulla riapertura del passaggio pedonale al teatro di Marcello e sull’incendio di due bagni sul litorale, per non dire di quello postato per illustrare “il viaggio tra le meraviglie storiche e archeologiche di Roma… che cittadini e turisti possono vivere tutte le sere… grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie”. Dulcis in fundo, il video che mostra, con sottofondo musicale, le prime immagini dei cordoli in gomma lungo la corsia preferenziale in via delle Terme di Caracalla. Straniante o straziante? Ai futuri elettori la sentenza.

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.