foto LaPresse

Spending review ad alta velocità. Ma chi ci crede?

Dopo la Tav, Conte deve tagliare 30 miliardi di spesa pubblica. Ma in fretta

La prossima legge di Bilancio è la nuova Tav. Ma di un’importanza e di un ordine di grandezza superiore. Anche in questo caso l’Italia deve agire entro i vincoli degli accordi internazionali presi con l’Unione europea e gli altri paesi membri (le regole fiscali che derivano dai Trattati) e anche in questo caso l’atteggiamento del governo è causa di perdita di credibilità e fonte di incertezza. Ma che stavolta in gioco non c’è solo un importante investimento infrastrutturale, ma i conti pubblici e tutta l’economia del paese.

 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che dopo un anno di pericolosi proclami anti Tav ha fatto una giusta marcia indietro che ha limitato i danni (che cosa ci sia da festeggiare, sui giornali, per un anno buttato non si sa), ha dichiarato in Parlamento che per la prossima manovra la strategia del governo è “evitare che un aumento dell’Iva contribuisca ad aggravare la congiuntura economica in un momento in cui l’Italia sta uscendo da una fase di rallentamento”. Evitare l’aumento della pressione fiscale è quello che si augurano tutti, cittadini e investitori internazionali. Ma come si fa a trovare gli almeno 30 miliardi necessari per fare la manovra e rispettare gli obiettivi di bilancio? Conte dice che ci sarà una “revisione organica della spesa, atteso che le voci di bilancio che possono essere oggetto di una tale operazione sono valutate nell’ordine di 320 mld di euro”. E anche una “attenta revisione delle tax expenditures da individuare dentro a un perimetro di 50 miliardi”. Posto che tagliare le tax expenditures vuol dire aumentare le tasse, per ora un annuncio del genere non ha alcun valore, visto anche il precedente del piano di privatizzazioni da 18 miliardi scritto nel Def, ma inesistente nella realtà. Nessuno al mondo pensa che lo stesso governo che ha finora gonfiato la spesa corrente in deficit, riesca adesso a tagliarla di oltre il doppio in pochi mesi mentre nel frattempo promette flat tax e altre mirabilie. Se davvero Conte vuol rendere credibile questo impegno dovrebbe anticipare in maniera precisa e puntuale ai mercati e al paese in cosa consiste questo piano di revisione della spesa. Serve insomma una Spending review, ma ad alta velocità.

Di più su questi argomenti: