Giuseppe Conte e Luigi Di Maio con la card del reddito di cittadinanza (foto LaPresse)

Su Reddito di cittadinanza e navigator incombe il conflitto di attribuzione

Alberto Brambilla

Parte dei “tutor” verranno assunti da Anpal, una società in capo all’amministrazione centrale. È un’invasione di campo per le regioni che potranno ricorrere alla Corte costituzionale

Roma. Nei prossimi due mesi il Reddito di cittadinanza (Rdc) dovrebbe generare i suoi primi effetti, che non saranno a sostegno dei più poveri ma rivolti a coloro che dovranno orientare alla ricerca di un impiego i futuri beneficiari del sussidio, i cosiddetti navigator. E’ un’infornata di 10 mila laureati da formare per essere capaci di fare orientamento all’impiego. Prima però andranno superate delle criticità con le regioni, che hanno in capo la responsabilità dei centri per l’impiego dove lavoreranno i navigator.

 

Su 10 mila navigator, 4 mila dovranno essere selezionati attraverso concorso pubblico e assunti dalle regioni. Il primo problema è che le regioni non hanno ancora avuto dal governo l’autorizzazione ad aumentare gli organici né le risorse adeguate per farlo. Il secondo problema riguarda gli altri navigator da assumere. Saranno 6 mila e, secondo il decreto che introduce la misura, dovranno essere assunti da Anpal Sevizi Spa, una società in house dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal).

 

Sarebbero lavoratori selezionati senza concorso e assunti con contratto di collaborazione per due anni. Ma dove andranno a lavorare? E’ ipotizzabile che andranno nei centri per l’impiego regionali, col rischio che le strutture vadano in sofferenza, sia perché si aggiungerebbero agli operatori attuali e a quelli nuovi in arrivo, sia per un problema di saturazione degli spazi lavorativi. Un altro problema l’ha segnalato in audizione al Senato la coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, Cristina Grieco, lunedì: “C’è sovrapposizione di competenze regionali”, ha detto, aggiungendo che “se non correggiamo queste criticità intravediamo un importante profilo di incostituzionalità”. L’esito negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre, per cui hanno esultato Lega e M5s contro Matteo Renzi, ha lasciato in capo alle regioni la responsabilità dei centri per l’impiego e le politiche attive. Siccome i navigator verranno assunti da una società in capo all’amministrazione centrale – Anpal è infatti del ministero del Lavoro guidato da Luigi Di Maio – è un’invasione di campo per le regioni che potranno ricorrere alla Corte costituzionale, e così potenzialmente scardinare l’impalcatura del Reddito di cittadinanza dalle fondamenta.

Di più su questi argomenti:
  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.