L'ad di Sogin Luca Desiata (foto LaPresse)

Il piani del governo per commissariare Sogin

Valerio Valentini

Pronto lo spoils system per l’agenzia del nucleare. Di Maio: “Fare presto”. Entro ottobre il nuovo capo

Roma. Se è vero che cosa fatta capo ha, allora il commissariamento di Sogin è una partita praticamente già chiusa. Questo, almeno, ha detto Luigi Di Maio, responsabile del ministero dello Sviluppo che vigila sull’agenzia responsabile per la gestione degli impianti nucleari dismessi: “Bisogna fare presto”. C’è già la scadenza, pare: prima della fine di ottobre, stando ai progetti del governo, dovrà essere pronto il decreto che permetterà a un plenipotenziario di prendere le redini che oggi sono nelle mani di Luca Desiata. L’attuale ad, nominato dal governo Renzi nel luglio del 2016, sarebbe responsabile, secondo i consulenti di Di Maio, di avere da un lato rivisto al ribasso le attività di Sogin, e dall’altro allungato le previsioni per lo smaltimento dei rifiuti nucleari.

 

Ma, al di là delle contestazioni tecniche, c’è evidentemente anche una partita politica. La nomina del commissario, su cui la Lega lavora sin dall’inizio della legislatura, spetta appunto al Carroccio. Ma ai piani alti di Palazzo Chigi ci sarebbe una sostanziale convergenza sull’identikit del prescelto: “Serve una persona che conosca bene la macchina e sappia già dove mettere le mani”. I Cinque stelle avevano inizialmente pensato alla promozione di un interno: “Ma non sarà così”, confermano ora i parlamentari grillini coinvolti nel dossier. C’è fretta, ora, a Via Veneto: il commissario avrà il mandato del governo ad accelerare la messa in sicurezza dei rifiuti pregressi, specie quelli di Saluggia e Trino, in Piemonte, e Trisaia, in Basilicata: e cioè proprio quei siti rispetto ai quali l’ultima previsione ha rimandato di 11, 12 e 13 anni la data prevista per la fine dei lavori. Ad allarmare il governo gialloverde, poi, c’è anche la richiesta di risarcimento di 112 milioni di euro avanzata da Saipem, la spa delle perforazioni con cui Sogin ha rescisso unilateralmente il contratto per il trattamento dei rifiuti a Saluggia e Trisaia. Per questo l’ordine di Di Maio è giunto categorico: “Fare presto”.

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