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Il M5s alla prova nucleare

Maria Carla Sicilia

Il sottosegretario all'Energia Crippa annuncia "entro sei mesi" la pubblicazione dei siti idonei a ospitare il deposito di scorie italiano

Nello stesso giorno in cui Sogin ha presentato i risultati delle attività condotte lo scorso anno, Davide Crippa, sottosegretario all'Energia del ministero dello Sviluppo economico, ha detto all'agenzia Askanews che l'elenco dei siti idonei a ospitare i rifiuti nucleari sarà pronto nel giro di sei mesi. Si tratta di un documento necessario per determinare dove costruire il deposito nazionale, un'opera attesa da anni che servirà a stoccare le scorie che Sogin va raccogliendo nelle vecchie centrali nucleari italiane in dismissione. Il documento di cui parla Crippa è pronto dal 2015 ma fermo nelle stanze dei ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo economico. La sua pubblicazione aprirà due anni di confronto con le comunità locali delle zone individuate, dopo i quali dovranno essere stabiliti i siti definitivi per ospitare i rifiuti. A dicembre Desiata aveva detto di "essere al limite" per riuscire a realizzare il deposito senza sforare i costi già in preventivo. "Ora siamo ancora un po' più al limite", ha chiarito, e per questo ha invitato "la politica a prendere una decisione se vuole ottimizzare le risorse economiche pubbliche". 

   

Non è la prima volta che si annunciano imminenti pubblicazioni della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per i rifiuti nucleari (Cnapi), ma questa volta la scadenza dei contratti per il riprocessamento dei rifiuti italiani – svolto in Francia e Regno Unito – è molto vicina, nel 2025. Se il tempo indicato dal sottosegretario Crippa sarà disatteso, Sogin potrebbe dover ricalcolare le spese previste per mantenere i rifiuti all'estero, un costo che si spalmerebbe sulle bollette dell'energia elettrica di tutti gli italiani. I due anni di dibattito pubblico che seguiranno alla pubblicazione della Cnapi, ha detto Desiata, potrebbero anche essere più brevi se un territorio si candiderà a ospitare il deposito. Un'eventualità che appare poco probabile viste le opposizioni locali che si prevedono di fronte a un progetto del genere.

      

Intanto, prima che il governo licenzi la Cnapi, a giugno scadrà il mandato degli attuali vertici di Sogin. Pochi mesi fa c'è stato un tentativo di commissariamento della società, poi lasciato cadere nel vuoto. "La continua gestionale – ha detto oggi Desiata – è un fattore utile per progettare piani di lungo termine", mentre fino a oggi i vertici sono stati cambiati piuttosto di frequente. La società ha presentato conti in ordine, con 80,4 milioni di euro spesi per avanzare nei lavori e 5 milioni di utile, risultati in crescita rispetto all'anno precedente. La prossima settimana sarà inoltre discusso il piano industriale per i prossimi quattro anni durante un incontro al Mise, al momento le previsioni terranno in considerazione la scadenza dei contratti con Francia e Inghilterra nel 2025. 

   

Gestire la delicata situazione sarà un banco di prova per il M5s, che amministra sia l'Ambiente sia il Mise: l'importanza di procedere con l'opera mal si concilia con le propensioni del movimento a spalleggiare i "no" dei vari comitati. Crippa ha tenuto a specificare che il governo sta procedendo a nuove verifiche prima di dare il via libera: "Rispetto alla mappa dei siti che doveva essere pronta e pubblicata c’erano dei requisiti di natura sismica che sono a nostro avviso molto preoccupanti, nel senso che vengono considerati idonei alcuni siti con classificazione sismica 2 – ha chiarito il sottosegretario – È una preoccupazione di tipo sociale e di messaggio che il governo vuole trasmettere alla propria cittadinanza". Le verifiche serviranno per "non creare allarmismi ingiustificati e poter parlare apertamente con la popolazione senza che qualcuno giustamente possa lamentare una mancata salvaguardia dal rischio sismico”. Speriamo che basti. 

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