Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi sfida l'accozzaglia sulla legge elettorale: “Fateci una proposta”

Redazione

Come anticipato da Il Foglio l'ex premier allontana la crisi di governo, non chiede le dimissioni di Torrisi e rilancia: “Ora il fronte del no è maggioranza in commissione”

Nessuna crisi di governo, nessuna richiesta di dimissioni. Come anticipato da Il Foglio l'ex premier Matteo Renzi sfrutta “l'incidente” della commissione Affari Costituzionali del Senato per sfidare i suoi avversari. Salvatore Torrisi, il senatore di Alternativa Popolare eletto a sorpresa presidente dell'organismo al posto del Pd Giorgio Pagliari può rimanere al suo posto. Ma ora chi lo ha votato, l'accozzaglia che va dal M5s a Forza Italia passando per Lega, Mdp e centristi, deve prendersi le sue responsabilità.

 

 

 

“Il fronte del No che da ieri è maggioranza in commissione Affari Costituzionali dovrà farci delle proposte - spiega ai parlamentari che sostengono la sua mozione in una riunione al Nazareno -. Noi intanto lavoriamo sulle cose che servono per restituire un senso d'orgoglio per le cose fatte. Dell'elezione del presidente della commissione Affari Costituzionali interessa poco agli italiani. Non voglio sottovalutare quello che è un atto di scorrettezza istituzionale e politica, tipico della prima Repubblica. La vicenda della prima Commissione è grave e avrà conseguenze. È improbabile chiedere che si rivoti ma è un episodio che segna un punto politico. Fatemi dare un abbraccio a Pagliari, vittima di uno sgarbo istituzionale”.

 

Guai però a parlare di crisi di governo: “La discussione su un episodio grave e profondamente antipatico non può far tornare il linguaggio a quello della prima Repubblica. Noi la parola crisi di governo non la vogliamo sentire. I giochini di prima Repubblica contro il Pd al Senato non va confusa con l'azione di governo che va sostenuta”.

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