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Il Manifesto di Roma: per un'Europa unita, libera e sicura

Matteo Scotto

Un gruppo di giovani italiani, tedeschi, olandesi, greci, croati, austriaci e inglesi in campo a difesa di "ciò che ci appartiene: l’Europa"

"Un manifesto per un’Europa unita, libera e sicura". Il testo che segue è stato presentato da un gruppo di 12 giovani europei presso Villa Almone (sede dell’Ambasciata tedesca) in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma.

 


 

Siamo europei. Noi, i giovani del Manifesto di Roma, siamo partiti da qui. Il vento è cambiato e la nostra coscienza politica mutata. Siamo un gruppo di italiani, tedeschi, olandesi, greci, croati, austriaci e inglesi. Fieri della diversità, ma uniti nello spirito: quello europeo. Non abbiamo paura di dirlo e con il nostro Manifesto vogliamo difendere ciò che ci appartiene: l’Europa. A molti non andrà giù, ma bisognava pensarci prima. Non si può lasciare un’eredità e poi rivolerla indietro. Il futuro è adesso.

 

Siamo mossi da tre convinzioni. L’Unione europea nelle sue forme attuali è inadeguata ad affrontare le sfide capitali dei nostri tempi. Il rilancio dell’Unione europea è nella mani degli europei. L’unità d’Europa, non la sua divisione, è il cammino da perseguire. Il mondo che ci circonda muta rapidamente e spesso in contrasto con le nostre attese: movimenti radicali che rifiutano il pluralismo sono in ascesa, minacciando i valori democratici. L’Europa è in pericolo. In quanto giovani europei, noi crediamo sia nostro dovere non soltanto difendere l’eredità europea, ma pure battersi per il suo urgente rinnovamento. Le nostre esperienze di vita hanno preso forma alla luce dell’ambizioso progetto di un’Europa politicamente unita, senza confini, di scambi culturali, con una moneta unica e una cittadinanza comune. Ciò ha rafforzato la convinzione d’essere indivisibili. Essere europei significa essere orgogliosi del proprio paese e al contempo sentirsi a casa in altri stati, città e regioni d’Europa, nella diversità e nella ricchezza delle culture. Queste dimensioni coesistono in armonia e non si escludono a vicenda in alcun modo. L’identità europea è un mosaico variopinto e tale miriade di culture non può essere negata senza che l’essenza stessa del mosaico vada perduta. La nostra identità non è statica né monolitica, si evolve attraverso l’incontro e il dialogo con il prossimo, coscienti del fatto che esso non sempre sia facile. Tuttavia, essere europei significa far parte d’una comunità più ampia, che affronta gli stessi problemi e abbraccia un destino comune.

 

Ci legano la geografia e una storia comune, segnata dalla riconciliazione dopo guerre devastanti e atrocità. Antiche religioni e culture – il mondo greco e romano, la tradizione cristiana in perenne contatto con quella ebraica e islamica, le culture germaniche e slave – costituiscono un’eredità straordinaria, fatta di letterature, scienze, arte e musica. L’umanesimo, l’illuminismo, il razionalismo e il pensiero critico hanno contribuito a separare, dentro la società, il ruolo della politica da quello del diritto e della religione. La libertà e la democrazia costituiscono il fondamento delle società europee, inscindibili dal rispetto per lo stato di diritto. Frutto del pensiero politico dell’Europa moderna, liberalismo e diritti umani hanno preparato il terreno per la riflessione post-bellica su uguaglianza, giustizia sociale e vocazione alla pace.

 

Eppure, le conquiste europee di pace e prosperità sono oggi considerate scontate e la visione si sta dissolvendo. Le istituzioni dell’UE sono deboli poiché incomprensibili, eccessivamente burocratiche, in ultimo prive di legittimità democratica. Inoltre, sono state incapaci di far fronte a una crisi economica che oggi porta conseguenze gravissime specie tra le giovani generazioni. I nazionalismi rifiutano l’idea di trovare soluzioni condivise a problemi comuni. Noi al contrario crediamo che l’Europa sia più necessaria che mai per salvaguardare sicurezza, pace e prosperità. L’integrazione europea deve proseguire su sentieri nuovi poiché solo insieme possiamo affrontare le sfide contemporanee e contribuire a un ordine globale migliore. Per questo, proponiamo un’Unione Federale europea che abbia al centro i propri cittadini e si dedichi a servirli e proteggerli. La nuova Unione si basa difatti su un contratto sociale rinnovato tra l’Europa e i suoi cittadini, che garantisca a quest’ultimi libertà, giustizia sociale, sicurezza fisica, economica e ambientale. L’UE ha oggi un’architettura istituzionale complessa, che i cittadini comprendono con difficoltà. Il sistema di governance basato sul metodo intergovernativo è incapace d’affrontare i problemi in modo efficace e trasparente.

 

Chiediamo si dia vita a una nuova architettura istituzionale volta a semplificare la forma di governo dell’Europa e accrescerne legittimità e responsabilità di fronte ai cittadini. Crediamo che solamente un sistema dotato di competenze definite e legittimato da adeguati processi democratici possa ricevere il supporto dei cittadini. Intendiamo per Unione Federale un sistema di governo basato su una chiara separazione dei poteri, verticale tra l’Unione e i suoi stati membri, e orizzontale tra le istituzioni dell’Unione stessa, come richiesto dai principi del costituzionalismo. La sovranità sarà divisa tra l’Unione e i suoi stati membri sulla base di un’inappellabile principio di sussidiarietà. L’Unione deve avere competenza nel campo degli affari esteri e dell’immigrazione, dell’anti-terrorismo e della difesa, del mercato interno, della concorrenza, del commercio e dello sviluppo. Essa avrà una moneta comune e una politica fiscale progettata per assicurare il corretto funzionamento dell’unione economica e monetaria. L’Unione non deve essere un superstato e si asterrà dall’adottare regolamentazioni eccessivamente intrusive. Ogni competenza non esplicitamente delegata all’Unione rimane di responsabilità degli stati membri.

 

Il potere legislativo sarà diviso tra il Parlamento Europeo e il Senato Europeo – che si costituirà dalla fusione del vigente Consiglio Europeo e del Consiglio. Il Parlamento Europeo, direttamente eletto dai cittadini dell’Unione con una procedura elettorale uniforme, sarà la camera dei cittadini. Il Senato Europeo agirà come camera degli stati. Il potere esecutivo sarà attribuito ad un unico Presidente Europeo eletto attraverso un procedimento democratico. Il potere giudiziario sarà esercitato dalla Corte Europea di Giustizia, che avrà il compito di sindacare gli atti legislativi e amministrativi dell’Unione per garantire la conformità con la separazione dei poteri e con la Carta dei Diritti Fondamentali. Al fine di far avanzare l’integrazione, proponiamo che sia redatta una costituzione ove si definiscano in termini vincolanti la struttura dell’Unione Federale. L’Unione prenderà vita se una maggioranza degli attuali stati membri dell’UE, senza possibilità di deroghe particolari, deciderà di percorrere tale cammino. L’Unione resterà comunque aperta ad ogni paese europeo che ne condivida i valori. Quale nuova generazione di europei, siamo convinti che il cambiamento sia necessario e possibile. Come nani sulle spalle dei giganti, non ci spaventa affermare che l’autentico spirito europeo è democratico, tollerante, pluralista e cosmopolita. Ora, non domani, è il momento di dimostrare che possiamo costruire la nostra casa comune su fondamenta tanto solide da resistere ad ogni tempesta. Viva l’Europa!

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