Virginia Raggi (foto LaPresse)

Ci vuole una sindaca bestiale

Redazione
La comica crociata della Raggi contro “l’antropocentrismo occidentale”, per cui la vera minaccia del pianeta è l’occidente che distingue gli uomini dalle bestie.

Nessuno può negare che le città siano attraversate da un’ideologia violenta e discriminatoria che attenta ai diritti fondamentali. E proprio a questa minaccia senza precedenti la sindaca Virginia Raggi ha dedicato un capitolo delle “linee programmatiche” della sua amministrazione: “Roma Capitale è portatrice di una visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo specista che nella cultura occidentale ha trovato la sua massima espressione”. Altro che il Califfato dove i cammelli vengono trattati meglio di uomini, donne e bambini, la vera minaccia del pianeta è l’occidente che distingue gli uomini dalle bestie, con la sua “cultura di mercificazione che distrugge l’ambiente, gli animali e gli esseri umani” che è un “campanello d’allarme di una spirale di violenza che deve essere fermata e che interessa una delle parti più fragili e deboli della società”.

 

Uno vale uno, che si tratti di uomini, cani, piccioni, topi o zanzare. La conversione sarà arrivata quando il profeta Beppe ha costretto gli adepti a ingoiare grilli morti in una famosa pseudo-comunione, la nuova religione è già sbarcata a Torino, dove la sindaca Chiara Appendino ha inserito nel programma la “promozione della dieta vegetariana e vegana per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali”, la “cartina gratuita per i turisti con i locali veg/animal friendly”, la prescrizione nella costruzione dei palazzi “di materiali e metodologie che limitino i danni per i volatili dovuti alle collisioni con le vetrate”. Come massimo gesto di onnipotenza e denigrazione Caligola aveva nominato il suo cavallo senatore, neppure l’imperatore aveva pensato di nominare tutti i cittadini cavalli.