Auguri a Di Maio, condoglianze all'amatriciana
Di Maio compie trent’anni e festeggia sul Tevere insieme a Virginia Raggi e Alessandro Di Battista. “Vorrei precisare che la torta è vegana”, dice fra gli applausi dei nuovi potenti che odiano il burro, le uova, il latte, la panna, forse pure il lievito (lo statuto dei lieviti è ambiguo, a cavallo tra regno vegetale e animale).
Più che grillini sono cavallette e quando l’invasione sarà completa del ricettario romano non rimarrà una pagina sana. Mentre Aldo Fabrizi si rivolta nella tomba, mentre i cinque stelle preparano leggi contro gli allevamenti intensivi (ossia contro l’unico modo per fornire proteine di qualità ai non milionari), ci si prepari a dare l’addio al panzerotto, al maritozzo, al supplì, all’amatriciana, all’arrabbiata, al cacio e pepe, alla carbonara, alla gricia, alle fettuccine, alla minestra col brodo di arzilla, alla stracciatella, alle puntarelle con le acciughe, ai piselli col prosciutto, ovviamente all’abbacchio, alle animelle, alla coratella, alla coda, allo scottadito, al saltimbocca. E pure ai carciofi alla romana se i carciofi sono stati concimati col letame (“pregno di sofferenza animale” secondo i vegani duri e puri). Laddove fanno il deserto, lo chiamano onestà.