A Milano Passera spaventa gli elettori per conquistarli. Ma c'è un problema di credibilità

David Allegranti
Mentre il centrosinistra sta facendo le primarie, dall’altra parte della barricata Forza Italia e Lega sono ancora in stato confusionale. C’è dunque un elettorato in cerca di un candidato.

Milano. I manifesti ti accolgono, o, meglio, ti aggrediscono appena scendi dalla metropolitana. “Quando torni a casa la sera hai paura?” “Non c’è sicurezza, basta con la sinistra!”. “Quanti negozi hanno chiuso nella tua via?” “Non c’è lavoro, basta con la sinistra!”. “Hai paura che ti rubino in casa?” “Non c’è sicurezza, basta con la sinistra!”. I cartelloni servono a lanciare la campagna elettorale di Corrado Passera, eterno candidato sindaco a Milano. Sono divisi a metà, da una parte la domanda – scritta bianca su sfondo rosso – dall’altra la risposta, l’offerta, la “proposta” – sfondo bianco, scritte nero e azzurro che ricordano un manifesto di Alleanza Nazionale o di Giorgia Meloni. Pare una campagna elettorale di “destra”, per toni, colori e contenuti, e ha un suo perché: mentre il centrosinistra sta facendo le primarie, ci sono i candidati del Pd che si confrontano e alla fine un candidato sindaco verrà fuori, dall’altra parte della barricata Forza Italia e Lega sono ancora in stato confusionale.

 

C’è dunque un elettorato in cerca di un candidato. Ma c’è anche un candidato – Passera – in cerca di un partito forte che lo sostenga. “Io sono un indipendente – ha detto l’ex ministro del governo Monti in un’intervista al Corriere della Sera – e resterò tale. Ma dobbiamo rifondare un centrodestra moderno che raccolga il mondo liberale, popolare e riformista. Da Milano deve partire un’alternativa al partito della nazione di Renzi e io lavoro a questo progetto che sicuramente non si fermerà qui”.

 

[**Video_box_2**]Dopo i primi manifesti, su Internet sono nate anche le prime parodie. C’è anche una pagina Facebook con “Gli slogan di Corrado Passera”. “Tua moglie ti mena?” “Non c’è sicurezza. Basta con la sinistra!”. “Ti prude il culo?” “Non c’è sicurezza. Basta con la sinistra!”. Il meccanismo della pubblicità – “purché se ne parli” – potrebbe solo far contenti gli ideatori della campagna (creata da Tal Silberstein, braccio destro di James Carville, già spin doctor di Bill Clinton) e anche lo stesso Passera può essere soddisfatto. C’è però un problema di credibilità. Se sei Passera – ministro del super tecnico e moderato governo Monti – difficilmente puoi far la Meloni, avviando una campagna elettorale che punti sullo spavento. Non è che Hello Spank a un certo punto può “recitare” in South Park.

 

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.