Il ministro Maurizio Martina (foto LaPresse)

Rimpasto, perché i "comunisti per Renzi" sono i più premiati

David Allegranti
Il rimpasto di governo ha portato un upgrade a “Sinistra è cambiamento”, la corrente del ministro Maurizio Martina

Il rimpasto di governo ha portato un upgrade a “Sinistra è cambiamento”, la corrente del ministro Maurizio Martina, quella dei “comunisti per Renzi”, come qualcuno li ha ribattezzati appena nati, nel giugno scorso. Ieri tra i sottosegretari e viceministri sono stati promossi Enzo Amendola, nominato sottosegretario agli Affari Esteri, e Teresa Bellanova, molto applaudita per il suo intervento all’ultima edizione della Leopolda, che passa da sottosegretario al Lavoro a viceministro dello Sviluppo economico.

La componente di Martina è l’unica del Pd a essere stata premiata da Renzi e numerosi dei suoi esponenti negli ultimi mesi hanno hanno conquistato spazi, nell’esecutivo e nel partito. Damiano, ex ministro del Lavoro con Romano Prodi, è presidente della Commissione Lavoro (scelto la prima volta nel 2013 e confermato nel luglio scorso). Matteo Mauri, da qualche mese, è diventato vicecapogruppo vicario alla Camera (era già tesoriere); Paola De Micheli, ex lettiana di ferro, è sottosegretaria all’economia; Luciano Pizzetti è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Riforme; Micaela Campana, deputata, è responsabile nazionale Welfare della segreteria del Pd; Michele Meta è presidente della Commissione Trasporti (scelto nel 2013 e confermato nel 2015); Andrea Manciulli, vicepresidente della Commissione Esteri, è presidente della delegazione parlamentare presso l’assemblea della Nato; Luca Sani è presidente della Commissione Agricoltura (anche lui scelto nel 2013 e confermato nel 2015); Umberto Del Basso De Caro è sottosegretario alle Infrastrutture. Della componente poi fa parte anche Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, sindacalista e super tifosa di Renzi sul lavoro.
Ieri, poco prima dell’inizio del CdM, il deputato Roberto Rampi, esultava: “Tra poco in Consiglio dei Ministri tre provvedimenti a cui lavoriamo da tempo: contrasto alla povertà e riordino dei servizi sociali; tutela del lavoro autonomo; cinema, audiovisivo e spettacolo dal vivo. Ci sarà tempo e modo lavorarci e di approfondirli nel dettaglio ma intanto… Son soddisfazioni!”. Eh sì, vere soddisfazioni per i martiniani, che non si muovono solo nelle stanze romane. Per venerdì 29 gennaio la corrente di Martina ha organizzato un incontro a Milano con la ministra Maria Elena Boschi e il ministro Andrea Orlando, “per confrontarsi in modo aperto sul tema del partito, con l’obiettivo comune di avere un Pd sempre più partecipato e radicato nella società, riconoscibile nei suoi valori, moderno e utile per guidare al meglio le trasformazioni che servono all’Italia”. Un’assemblea non casuale, visto che tra poco ci saranno le primarie del Pd a Milano per scegliere il candidato sindaco e Martina ha già detto che appoggia mister Expo, Giuseppe Sala, il candidato preferito da Renzi. Un sostegno che potrebbe essere determinante nella sfida con Francesca Balzani, vicesindaca di Milano.

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.