Se la rivoluzione a scuola c'è davvero

Maurizio Crippa
I casi innovativi di due licei a Milano, perché l’autononia funziona. Al liceo classico Parini di Milano da quest’anno (tecnicamente si parte da gennaio) gli studenti potranno scegliere una parte del loro programma, frequentando ore aggiuntive. Al Tito Livio, tra due anni saranno invece pronti per un’altra rivoluzione: l’insegnamento completamente bilingue.

La spiaggia è sempre sotto il pavé, e a ogni settembre la rivoluzione della scuola sembra sempre un passo più in là, rimandata. Però poi le cose accadono, e si incaricano di smentire chi sa solo ripetere che la (buona) scuola non funziona, è una truffa che ruba il futuro degli studenti. Il liceo classico Parini di Milano, uno dei più prestigiosi, da quest’anno (tecnicamente si parte da gennaio) avvia una piccola grande rivoluzione. Gli studenti potranno scegliere una parte del loro programma, frequentando ore aggiuntive – tenute dai loro prof adeguatamente preparati – in materie che vanno dalla linguistica alle letterature comparate, dalla filosofia analitica alla geopolitica. Questo percorso sarà valutato con appositi crediti formativi, inseriti in un “curriculum dello studente” che diviene così, per la prima volta, flessibile e personalizzato.

 

Una sperimentazione che guarda alle high school anglosassoni, ma anche alle scuole francesi. Non intaccherà l’orario: il tempo sarà ricavato portando a 50 minuti l’orario dei corsi normali. I prof di un altro classico milanese, il Tito Livio, tra due anni saranno invece pronti per un’altra rivoluzione: l’insegnamento completamente bilingue. Si può fare: si chiama autonomia. Si dirà che le scelte di questi istituti non dipendono dalla riforma, erano già state avviate prima. Ed è vero. Ma la riforma punta proprio a questo: permettere alle scuole migliori di innovare, e stimolare le altre a seguire l’esempio. Imparare.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"