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Piccola Posta
L'avanguardia clandestina dei gilet jaunes scassavetrine
Del colpaccio al museo parigino, resterà la memoria ammirata del furgone montacarichi contrattato di seconda mano in un paese che si chiama Louvres, e alla fine rubato anche lui e, tocco sublime, guidato e parcheggiato contromano
C’è una certa simpatia in giro per i ladri di gioielli napoleonici. Magari si scoprirà che sono dei farabutti qualunque, al servizio di chiunque, premiati solo dalla temerarietà e dallo spessore infimo dei vetri del Louvre. Resterà comunque la memoria ammirata del furgone montacarichi contrattato di seconda mano in un paese che si chiama Louvres, e alla fine rubato anche lui e, tocco sublime, guidato e parcheggiato contromano.
Immagino la riunione preparatoria del colpo del secolo, con il più pignolo della banda che alza la mano, e dice: ma è in senso vietato. E lo sguardo degli altri. Magari quello che poi ha perso per strada la corona di Eugenia. Andare controcorrente: un’avanguardia clandestina dei gilets jaunes scassavetrine, finalmente costruttiva.