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Piccola Posta
Trump e il generale renitente nella cinematografica mattinata alla Knesset
A John Daniel "Raizin" Caine, ora a capo di tutte le Forze armate americane, il presidente ha dedicato un lungo omaggio nel suo discorso al parlamento israeliano. Se il generale ha intimamente gongolato, lo ha dissimulato bene
La cosa sulla quale non si può non concordare senza riserve è il carattere spettacolare ed esattamente cinematografico della sessione della Knesset. Io sono stato abbagliato dal brano riservato da Trump al generale John Daniel “Raizin” Caine. Che, 57 anni, dal febbraio scorso, è a capo di tutte le Forze armate Usa, il primo a esserci arrivato senza aver servito prima come generale o ammiraglio a 4 stelle, e a esserci arrivato quando già era in pensione da un anno, e impegnato fra l’altro come “venture capitalist” (Wikip.) che non vuol dire esattamente capitalista di ventura, ma investitore a rischio. La voce di Wikip., che andrà aggiornata dopo l’altroieri, riferiva già che Trump aveva incontrato in Iraq, nel dicembre 2018 (Mosul era “liberata” da più di un anno), Caine, che gli aveva detto: “I love you, sir. Io penso che siate grande, signore. Io ucciderò per voi, signore”. E che aveva sostenuto di poter sconfiggere l’Isis in una settimana. Vengo alla scena della Knesset (la trovate nella traduzione integrale di ieri).
Trump: “Abbiamo il nostro grande generale Raizin Caine proprio qui. Generale, si alzi. / Il generale, bella presenza, esita, ha una faccia piuttosto impenetrabile, ci mette un po’ a rassegnarsi ad alzarsi, nota mia /. Questo tizio… che generale. Grazie. Ho chiesto al generale Caine, ho detto: ‘Sai, stiamo avendo problemi con l’Isis’. Ed ero a Washington e ho chiesto: ’Quanto tempo ci vorrebbe per sconfiggere l’Isis?’ I miei generali di Washington mi hanno detto: “3- 4, forse 5 anni, signore’. Ho detto: ‘Non capisco. Abbiamo l’equipaggiamento migliore del mondo. Perché?’ Così sono volato in Iraq e ho incontrato un uomo di nome Caine. Ho detto: ‘Qual è il tuo nome di battesimo?’ Ha detto: ‘Mi chiamano Raisin, signore’. Ho detto: ‘Aspetta un minuto. Il tuo nome è Raisin Caine. Ti ho cercato per molto tempo’. Dunque mi hanno detto 3-4-5 anni per sconfiggere l’Isis, e mi siedo con lui e dico: ‘Perché ci vuole così tanto tempo?’ Sono volato lì nel cuore della notte. Atterro. Non lo dimenticherò mai. E’ stato un bel viaggio. Sono contento di averlo fatto perché l’ho incontrato. Ho detto: ‘Posso chiederle, Generale?’ E’ in piedi con un altro generale e un sergente. Tutti erano come la scelta decisiva. Potrebbero andare in un film in questo momento tra lui e voi ragazzi qui. Potremmo arricchirci facendo film. Ok. Ma, ma, e andavamo così d’accordo… Ma, ma, mi è stato detto dai generali televisivi a Washington, ’abbiamo l’equipaggiamento migliore del mondo’. ‘Perché ci vuole così tanto tempo?’ E hanno detto quattro anni. Ho detto: ‘Quindi, lascia che ti chieda, Raisin, quanto tempo ti ci vorrebbe per sconfiggere l’Isis?’ Signore, possiamo farlo in tre settimane, ma probabilmente avanzerà un po’ di tempo’. Ho detto: ‘Stai scherzando. Di cosa diavolo stai parlando? Hanno detto quattro anni’. Ha detto: ‘Beh, signore, ehm, guardi, non tocca a me dirlo, ma mi sta facendo la domanda. Quello che devi fare è colpirli da ovest, colpirli da nord, colpirli da sud, colpirli dall’alto, colpirli dal basso’. Ho detto: ‘Allora perché non l’hanno fatto?’ E non voleva parlare male dei suoi superiori, cosa difficile da credere, che fossero i suoi superiori. Avrebbe dovuto essere il contrario molto tempo fa, perché è lui che ha fatto l’Operazione. E’ stata impeccabile, è stata assolutamente impeccabile, e ho detto: ‘Quindi pensi davvero di poterlo fare in quattro settimane?’ ‘Sì signore, al 100 per cento. Devi farlo diversamente da come lo stavano facendo, stavano usando una base ed era a centinaia di miglia di distanza e lui dice: ‘Abbiamo tutte queste basi portatili in tutto il Medio oriente, non volevano usarle perché non volevano offendere il paese in cui la portatile’... Non avrebbero nemmeno saputo che diavolo di aerei stavano decollando giusto? Non l’avrebbero saputo ma ha detto ’No, non volevano difendere nessuno, offendere nessuno. Ehm, ma possiamo farlo in quattro settimane’. Ho detto: ‘Ne sei sicuro? Ti richiamerò lunedì’. Torno a Washington. ’Ma pensi quattro settimane?’ ‘Sì signore, penso che possiamo farlo in quattro settimane. E ci avanzerà tempo’. Così lo chiamo lunedì. Dico: ‘Pensi di poterlo fare?’ ‘Quattro settimane’. Ho detto: ‘Vai e fallo. L’ha fatto, vi dico, l’ha fatto in quattro settimane, meno di quattro settimane, quindi, generale, si alzi per favore. / Lui è ancora più riluttante, ha l’aria di uno per il quale la cosa è durata più di cinque settimane, nota mia /. Ancora una volta: questo è un vero generale, questo non è un generale televisivo. Tanto non vuole andare in televisione. Non vuole andare in televisione. Gli altri ragazzi sì che amano stare in televisione”.
Fine. Ammesso che intimamente gongolasse, come esteriormente gongolavano tutti gli altri menzionati da Trump il conduttore, il generale l’ha dissimulato bene. Wikip. dice che a suo tempo obiettò all’evocazione di un’ “invasione” per dispiegare la Guardia Nazionale a Los Angeles, che avvertì il Congresso che un Putin vittorioso in Ucraina avrebbe minacciato la guerra ad altri paesi, e che, dopo aver guidato il bombardamento dell’Iran, provò a moderare le affermazioni di Hegseth e di Trump sul fatto che gli attacchi avessero “annientato” i siti nucleari iraniani. Mah. Vatti a fidare. Di certo c’è solo quella renitenza a tirare su il culo dalla sedia per mostrarsi alle telecamere, sembrava vera. (Che durata e date della sconfitta dell’Isis siano lontane da quelle citate, è un dettaglio marginale rispetto all’efficacia della sceneggiatura).