
T.S.Eliot (foto Olycom)
Piccola Posta
Prendo in prestito i versi di T. S. Eliot
Per Adam M.
Noi siamo stati, diciamola, ad ascoltare l’ultimo polacco
Trasmetterci i Preludi coi suoi capelli e le punte delle dita.
“Così intimo, questo Chopin, che penso la sua anima
Dovrebbe farsi risorgere solo fra amici
Non più di due o tre, che non tocchino il fiore
Già sgualcito e discusso nelle sale da concerto”.
- E così la conversazione scivola
Fra velleità e rimpianti con cura contenuti
In mezzo a toni lievi di violini
Confusi a remote cornette
E comincia.
“Tu non lo sai quanto gli amici vogliono dire per me
E quanto raro, quanto raro e strano sia per me trovare
In una vita fatta di tante avversità e di tanti scopi
(Perché davvero non mi piace… lo sapevi? non sei cieco!
E come sei acuto!)
Poter trovare un amico che abbia queste qualità,
Che abbia, e dia
Le qualità sulle quali l’amicizia vive.
Quanto per me significhi che io te lo ripeta –
Senza queste amicizie – che cauchemar la vita! ”
…
Andiamo a prendere aria, in un’estasi di tabacco,
Ad ammirare i monumenti,
A discutere gli ultimi avvenimenti,
A rimettere l’orologio con gli orologi pubblici.
Poi a sederci mezz’ora, per bere un bicchiere di birra.

Piccola Posta
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Prendo in prestito i versi di T. S. Eliot
