La liberazione. Colonne partigiane giungono in città a Milano (LaPresse)

Vita di donne e uomini partigiani

Adriano Sofri

Testimonianze dall’apertura della Repubblica delle Idee a Bologna. Le interviste filmate a protagonisti della Resistenza sono davvero memorabili

Ho assistito all’apertura della Repubblica delle Idee a Bologna, e alla presentazione del progetto sulla raccolta di testimonianze di vita di donne e uomini partigiani, raccontato da Gad Lerner con il leggendario Ermenegildo Bugni, “Arno”, e la presidente dell’Anpi, Carla Nespolo. Ne riferirà Repubblica, io mi limito a dire che i brevi brani di interviste filmate a protagonisti di quella stagione sono davvero memorabili. Alla domanda se abbiano qualche ripensamento sulla abnegazione intrepida con la quale si gettarono allora, a volte adolescenti appena, nella lotta, rispondono tutti – naturalmente, direte – “Mai”.

  

“L’unico rimpianto che posso sentire è per non aver fatto di più di quello che ho fatto”. Però ce n’è una che dice: rimpianto no e tanto meno pentimenti, ma di fronte al mondo come sta andando un dubbio mi viene. Lidia Menapace dichiara perentoria che senza le donne non ci sarebbe stata Resistenza, e chissà come mai la storia non se ne dà ancora per intesa. Siete stati felici allora? – chiedono gli intervistatori, Gad e Laura Gnocchi. Felici non si era mai, dice Laura Wranowski, c’era la fame, la vera fame, e quando si è così giovani è dura fare la fame. Non era come oggi, quando abbiamo il frigorifero pieno, dice – lei è ancora di una magrezza dritta come una decisione. Giacomo Matteotti era suo zio. Mi è piaciuto uno scambio tecnico, diciamo così, fra Gad e Vinicio Silva, “Jim”, uno che faceva saltare viadotti e assaltava battaglioni di SS, e ora gli spiega l’uso del plastico, “un panetto, si può tagliare a pezzi, con un coltello”. “E poi si piazza sotto il ponte?”, completa Gad. “Be’, è un po’ più complicato”.

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