Le case da tè a Erbil

Adriano Sofri
Oggi vi racconto una cosa che ho appena scoperto, perché sono assiduo frequentatore della famosa casa da tè della Cittadella, Machko Chai Khana, dove si ritrovano artisti, intellettuali, militanti e militari.

Non ho più rimorsi ora che Daniele Raineri è arrivato anche lui a Erbil, e lui è più bravo di me e sarete serviti come meritate. Oggi vi racconto una cosa che ho appena scoperto, perché sono assiduo frequentatore della famosa casa da tè della Cittadella, Machko Chai Khana (nella foto), dove si ritrovano artisti, intellettuali, militanti e militari, sfaccendati e aspiranti spie, un ambiente gravido di storia e fumo, e il tè servito nel tipico bicchierino di vetro col piattino, piyala (in arabo istikan), buonissimo, al prezzo di 15 centesimi, più o meno. Il mio mentore, Lokman Merzan, mi ha segnalato, non si sa mai, che nella stessa piazza, sotto i portici del bazar, c’è una casa del tè per chi non ha i soldi per pagarlo e può andare a berlo a credito e poi, quando li avrà, passerà a pagare. Si chiama Qarzaran Chai Khana, Casa del tè degli indebitati.

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