I capelli del peshmerga

Adriano Sofri
Sto scrivendo dei lunghi reportage dal Kurdistan per l’Unità. Per farmi perdonare un poco vi mando questa fotografia, che ho scattato oggi al peshmerga.

Con una certa ingratitudine nei confronti del Foglio, che mi ha sempre ospitato senza chiedersi il perché, ma con una certa insuperabile fratellanza verso Sergio Staino, che si è imbarcato in un’impresa delirante, sto scrivendo dei lunghi reportage dal Kurdistan per l’Unità. Per farmi perdonare un poco vi mando questa fotografia, che ho scattato oggi al peshmerga mentre i suoi compagni maggiori benevolmente ridevano dicendogli: “E’ per i tuoi capelli”. Lui era serissimo, e ha annunciato: “I Daesh muoiono di paura quando vedono i miei capelli”.

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