La domanda più imbecille e dunque più corrente di questi tempi: “Te li prenderesti a casa tua?”

Adriano Sofri
 Fra gli interpellati – e con quel tono, mi raccomando il tono! – c’è chi li ha presi davvero a casa sua, e naturalmente no.

    Sempre a proposito della domanda più imbecille e dunque più corrente di questi tempi: “Te li prenderesti a casa tua?” (Variante kolossale: “Quanti ne hai presi a Santa Marta?”). Fra gli interpellati – e con quel tono, mi raccomando il tono! – c’è chi li ha presi davvero a casa sua, e naturalmente non ha nessuna voglia di dirlo – stavo per dire: di confessarlo. Ma voglio citare la risposta di un giovane padovano, che sentii giorni fa in tv, a una intervistatrice che lo incalzava, a mano armata di microfono, e ripetendo all’infinito l’interrogatorio-intimazione: “Li prenderesti a casa tua?”. Il ragazzo restò un po’ fra interdetto e seccato, poi ci pensò davvero e disse: “Sì. Padova è casa mia. L’Italia è casa mia”. Ecco, gli mando un abbraccio.