Un momento della finale tra Real Madrid e Kashima Antlers (foto LaPresse)

Elogio dei Kashima Antlers, i giapponesi che hanno fatto tremare il Real Madrid

Maurizio Crippa

Che sia un tecnico pronto ai palcoscenici di “world class level” basterebbe a rivelarlo il commento post gara, nello stile di qualsiasi tenutario di panchina del calcio italiano: “L’arbitro, in certi momenti della partita, non è stato abbastanza coraggioso, e questa è una vergogna”. La vergogna è che a pochi minuti dalla fine dei tempi regolamentari non abbia sventolato il secondo giallo sotto il nasone di Sergio Ramos, permettendo al Real di giocarsi in undici i supplementari della finale di Coppa del Mondo a Yokohama. Siccome è un bravo allenatore, Masatada Ishii sa benissimo che a togliere al suo Kashima Antlers, la squadra più forte del Giappone, il sogno del tetto del mondo è stato un suo giocatore, che al 93esimo si è mangiato il 3-2. Ma con tutta la stima per il calcio giapponese, forse vedere un club asiatico umiliare in finale il Real e portarsi a casa per la prima volta un simile trofeo, è ancora troppa roba. Però Masatada Ishii, ex calciatore dello stesso Kashima che ha sostituito in panca uno che si chiama Toninho Cerezo, sa il fatto suo. Fa correre i suoi, gli ha donato un’anima spavalda, ha inchiodato i Blancos con un pressing asfissiante che in molti luoghi d’Europa nessuno si ricorda più: e ha un’idea generale del calcio che speriamo non lo vedano all’Inter, o lo ingaggiano al volo. Dice che l’anno prossimo il Kashima vuole essere ancora campione d’Asia, per rigiocarsi la sua finale. Che a questo punto, mourinhianamente parafrasando, rischia di diventare un’ossessione, invece che un sogno.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"