LORO CHI?

Mariarosa Mancuso

Grandissimi. Menzione speciale per le scene dove viene maltrattato l’aspirante regista che ha studiato nove anni al DAMS. Figlio di criminale – anche i mafiosi sognano per il loro rampolli un avvenire migliore dell’estorsione – viene spernacchiato per la tesi di laurea sul primo Akira Kurosawa. Per un po’ di pratica, e molta raccomandazione, il poveretto viene scaraventato su un set. La produzione è finta, siamo in un film-truffa congegnato per spillare, se non proprio soldi, soggiorni in un lussuoso albergo e parecchi cartoni di vino e forme di cacio, puntando anche sulla rivalità tra i comuni pugliesi: chi ha avuto la sua soap – con relativo indotto – e chi la vorrebbe. Inseguimento. Il regista in prova viene fatto sdraiare per terra (inquadratura artistica dal basso). Per l’inquadratura artistica dall’alto prima viene issato a braccia dal guardaspalle di papà e poi si arrampica sul palo della luce. Menzione speciale numero due alla prima scena, dove l’editore Antonio Catania – all’aspirante scrittore che allunga il manoscritto e poi aggiunge “lo so, lo so oggi tutti scrivono un romanzo” – risponde: “Magari fosse uno, ne scrivono tre, quattro…”. Il manoscritto verrà letto ad alta voce dall’autore medesimo, mentre minaccia l’editore con una pistola (il sogno segreto di ogni romanziere). Pretende un contratto entro quattro ore e non diciamo come va a finire: se invece il vostro sogno è scrivere sceneggiature, studiatevi questa di Fabio Bonifacci, la migliore che il cinema italiano abbia prodotto da parecchi anni in qua. L’aspirante scrittore Edoardo Leo insiste con “la mia vita è un romanzo”, e certo ha parecchie cose da raccontare. Alla vigilia del suo più grande successo professionale – slogan da premio per una ditta di vernici: una bella ragazza e la scritta: “il mio smalto indurisce subito” – viene attirato in un trappolone da Marco Giallini. Per dire, si risveglia saltando un giorno, e manca la dimostrazione di un nuovo elettrodomestico che rende le tovaglie impermeabili e i vetri non più bisognosi del vetril. Non ha più niente da perdere e giura vendetta. Ma in un film di truffe e truffatori nulla è come sembra: le pistole possono essere di cioccolato e spaventare più delle vere. “Creo storie nel mondo reale”, ribadisce il truffatore (intendendo che scriverle su carta è molto più facile). Un match divertente, giocato alla grande dai due attori.

 

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