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Giacarta, due esplosioni hanno causato 3 morti e 12 feriti

Redazione Web

Il presidente indonesiano Joko Widodo invita alla calma, anche in vista dell'imminente Ramadan. Il paese lotta da anni contro la minaccia terroristica. L'ombra dell'Isis

Il presidente indonesiano Joko Widodo predica calma, anche in vista dell'imminente Ramadan, il giorno dopo gli attacchi suicidi che mercoledì sera nella capitale Giacarta hanno provocato la morte di tre agenti di polizia e il ferimento di dodici persone, di cui sei civili. Il portavoce della polizia, Setyo Wasisto, ha spiegato che le due esplosioni avvenute in una stazione di pullman a cinque minuti di distanza sono chiaramente opera di due persone, le quali avrebbero utilizzato pentole a pressione imballate con degli esplosivi. Foto e video che circolano in rete mostrano sangue e brandelli umani sparsi sui marciapiedi.


L'Indonesia è il paese con la più alta concentrazione di musulmani al mondo, e da anni combatte contro il fondamentalismo islamico. Le autorità hanno fatto notare come le modalità dell'attacco siano chiaramente ispirate a quelle dei militanti dell'Isis. E una non meglio precisata fonte istituzionale, di cui parla tra gli altri il Guardian, ha detto che gli attentatori sono collegati a Jemaah Ansharut Daulah, che il Dipartimento di stato americano e l'Onu considerano un'organizzazione terroristica con centinaia di “simpatizzanti” dello Stato islamico in Indonesia. Secondo le autorità locali, poi, circa 400 indonesiani si sarebbero uniti alla causa dell'Isis in Siria e potrebbero costituire una seria minaccia in caso di ritorno nel paese.

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