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Le manine che non ci sono e i litigi nel governo. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Sembra l'apertura delle ostilità definitive. Il contratto di governo è pronto per Porta Portese (pre i non romani: il mercato domenicale dell'usato e dello svuota-cantine), Salvini maltratta Di Maio, l'esito dello scontro è imprevedibile, anzi è prevedibilissimo: salta tutto. Insomma: in Europa volevano magari farci lo sgambetto, ma qui a far saltare tutto, come direbbe Salvini, sono stati prima gli italiani.

  

Ieri una brutta sceneggiata da parte di Luigi Di Maio, cui si è prestato anche un Bruno Vespa meno in forma del solito e non pronto nel contestare le affermazioni palesemente false del vicepremier sul rientro dei capitali mafiosi favorito dal precedente governo. La brutta sceneggiata serviva a Di Maio per attuare, anche mentre i provvedimenti vengono votati e approvati, la sua strategia ormai ripetuta più volte, costruita sulla coesistenza di comportante da oppositore con prassi da governante. Detto più semplicemente Di Maio prova a capitalizzare la sua contrarietà ai condoni mentre non rinuncia al consenso legato all'approvazione del provvedimento. Fa l'intransigente nello studio di Vespa e il tollerante a palazzo Chigi e piazza frasette che, opportunamente rimandate dalla sua comunicazione, lo fanno passare per eroico paladino della lotta all'evasione quando gli fa comodo e per comprensivo risolutore delle pendenze fiscali che opprimono i piccoli imprenditori. I rapporti nel governo, mentre nessuno invoca più il salvifico contratto, si fanno proprio brutti. Il vicepremierato italiano, su cui si ironizzava, sta andando verso un esito prevedibile, il blocco dell'attività.

  

Manina contro manina si litiga nel governo pure per la RcAuto del popolo, che ridistribuirebbe i costi a danno degli assicurati nelle regioni settentrionali e a vantaggio di quelli delle regioni meridionali.

  

Ma in tutto questo, mentre Consigli dei ministri si convocano e si sconvocano e i decreti si denunciano in tv, l'Europa cosa sta leggendo? Cioè a Bruxelles che cosa stanno leggendo? Su cosa ci stanno avvertendo/scrivendo/bocciando? o forse il testo i "burocrati di Bruxelles" lo andranno a consultare direttamente alla Procura della Repubblica dove Di Maio si era impegnato a portare la sua denuncia contro la manomissione misteriosa? Intanto, comunque, ci semi-bocciano

  

Mentre i mercati mostrano quel montante nervosismo peggiore dell'arrabbiatura improvvisa, possono essere utili un po' di conti e un giro di opinioni sul rischio tassi e spread per la sostenibilità dei conti pubblici italiani e per la tenuta patrimoniale delle banche. Va considerato da ora e per i prossimi mesi, perché non è possibile prevedere quando potrebbe scoppiare il problema più grave e con quale rapidità, ma è molto probabile che ci siano giornate difficili. Anche a prescindere dal giudizio ormai vicino delle agenzie di rating.

 

Dopo il noto lapsus di Toninelli si era detto, un po' scherzando, che ora che i 5 stelle sanno che il tunnel ancora non c'è faranno il possibile per bloccarne la costruzione. La battuta è presto diventata una triste realtà, e si è scomodato nientemeno che il ministro Fraccaro per comunicare la contrarietà di mezzo governo all'esecuzione dell'opera (fondamentale per: completare il corridoio verso Est, alleggerire il traffico del valico, migliorare l'efficienza dei trasporti nelle importanti regioni del nordest italiano). Come al solito si rimanda a fantomatiche valutazioni costi/benefici. I leghisti e il resto del mondo non apprezzeranno, mentre le premesse per il Terzo Valico si fanno molto preoccupanti. I lavoratori sono pronti a proteste clamorose. E Salvini risponde ai costobeneficisti del 5stelle con bordate di buonsenso: se comincio un buco nella montagna preferisco finirlo. Ma perché governano assieme?