Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

Il life coaching

Andrea Ballarini

Nessuno sa esattamente cosa sia, ma non è una buona ragione per non dire la vostra.

- Non sapere bene cosa sia, ma detestarlo.

 

- In certi quartieri aspirazionali si porta moltissimo.

 

- Ormai è così di moda che Silvio Muccino ci ha persino fatto un film. Parlarne malissimo anche senza averlo visto. Anzi, soprattutto senza averlo visto.

 

- Fare sottili distinguo tra i pochi life coach seri e i molti ciarlatani, testimonia apertura mentale e un atteggiamento duttilmente disponibile nei confronti della modernità. Di seguito ricordare che all’inizio anche la psicanalisi aveva suscitato forti avversioni.

 

- Stigmatizzare il fatto di dover pagare per farsi spiegare come vivere. Sostenere che nulla che possa essere acquistato valga la pensa di esserlo, lascia intuire profonda umanità e saldi valori.

 

- Vantare l’efficacia incomparabilmente superiore del vostro sacerdote di fiducia.

 

- Dire di nutrire forti dubbi sull’efficacia del life coaching; invece, affermare di credere nel pensiero positivo. Lasciare la stanza prima che qualcuno chieda in cosa consista la differenza.

 

- Scagliarsi contro. Nell’argomentare, mescolare alla rinfusa pnl, psicanalisi, training autogeno, mentoring, counseling, pippe mentali, Osho, new age, risveglio della Kundalini ecc. Più ce n’è, meglio è.

 

- Ritenerlo un complesso di tecniche teso a ipertrofizzare l’ego. Condannare.

 

- Una via di mezzo tra la psicologia e l’etica di Gordon Gekko. Rabbrividire.

 

- Roba che può andare bene solo per gli americani.

 

- Gli americani saranno anche ingenui, però hanno l’entusiasmo di un popolo giovane e perciò credono nelle cose che fanno con un’energia che noi europei, antichi, ci sogniamo soltanto. Deplorare l’antiamericanismo preconcetto.

 

- Sostenere che gli americani fanno sì delle cazzate, ma le fanno con una professionalità che noi ci sogniamo. (Variante della precedente)

 

- Se in tv non c’è niente, digitare “life coaching” su YouTube et voilà: la serata è svoltata. (Vedi seguente)

 

- Dire che i video di Tony Robbins su YouTube vi fanno sentire in imbarazzo persino se li guardate da soli. (Vedi seguente)

 

- Digitare “Tony Robbins – Welcome to life coaching” su YouTube, guardare il video e sfidare un amico a chi saltano i nervi per ultimo.

 

- Vedervi delle analogie con alcune delle vacuità di Paulo Coelho. Scusare chi le cita allo scopo di intortarsi esponenti facilmente suggestionabili del sesso opposto.

 

- Dire che per capirne l’inutilità sarebbe bastato tradurre l’espressione in italiano: avrebbe fatto schifo a tutti e non se ne sarebbe mai fatto nulla. Tuonare contro l’egemonia dell’inglese.

 

- Se desideri una cosa veramente, poi la ottieni. Farsi venire le bolle se qualcuno lo sostiene.

 

- Affermare che il segreto è affrontare ogni nuovo giorno con un sorriso ottimista. Replicare che è una pratica perniciosa perché fa venire le rughe. Peraltro, avere sempre ritenuto Candide un pirla.

 

- Chiedere se lo slogan di una famosa campagna di un’azienda di cosmetici che diceva “Perché io valgo” possa essere ritenuto una forma rudimentale di life coaching. In ogni caso, preferirgli il “Perché io vango”, comparso su Facebook sotto la foto di Gianni Alemanno in occasione di un’intensa nevicata nella capitale.

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