Politicamente corretto e politicamente scorretto

Andrea Ballarini

Se siete in dubbio su che atteggiamento tenere, scegliete sempre quello più politicamente scorretto, forse non sarà la scelta migliore, ma sarà di sicuro la più di moda. Se non ci credete, eccovi una serie di concetti su politically correct e incorrect che non potrete che rivendervi alla prima occasione.

    - Oggi si chiama politicamente scorretto, una volta si chiamava cafonata. Convenirne.

    - Essere politicamente scorretti una volta è un drammatico autogol, esserlo sempre diventa un approccio esistenziale antiretorico.

    - Se qualcuno parla di “persone di colore” tacciarlo immediatamente di conformismo intellettuale e correggerlo con il sinonimo più crudo. Comportarsi analogamente con non vedenti, non udenti e diversamente abili. Cogliere l'occasione per stigmatizzare le etichette buoniste che in realtà sono solo ipocrite.

    - Ricorrere al turpiloquio in occasioni formali nuoce alla propria credibilità, a meno che non ci si trovi in tv, in quel caso fa aumentare il gettone di presenza.

    - Dolersi che South Park sia solo apparentemente politicamente scorretto, mentre ormai è perfettamente organico al sistema. Preferirgli Beavis & Butthead: più di nicchia.

    - Osservare che la parola “minchia” è stata resa un termine per famiglie dalla Littizzetto. Contestualmente deprecare l'uso troppo elastico della categoria “politicamente scorretto”.

    - Stigmatizzare l'ossessione degli americani per il politicamente corretto, cosa che non gli ha impedito di eleggere per due volte George W. Bush.

    - Apprezzare il politicamente corretto, tuttavia notare che se ci si dovesse sempre esprimere senza far uso di pregiudizi razziali, etnici, religiosi, di genere, di età, di orientamento sessuale o relativi a disabilità fisiche o psichiche si finirebbe per non dire più niente.

    - Il politicamente corretto è espressione degli ambienti intellettuali statunitensi di sinistra degli anni Trenta: avversarlo testimonia l'irriverenza dell'autentico outsider intellettuale.

    - Scrivendo carognate si troverà sempre qualche giornale disposto a pubblicarle. Ricevere la patente di provocatori politicamente scorretti mette al riparo da praticamente tutte le critiche.

    - Rammentare che il consiglio comunale di Sacramento per eliminare i riferimenti sessisti propose di sostituire la parola manhole (tombino) con person hole, raggiungendo poi l'accordo su maintenance hole. Concluderne che gli americani sono un popolo pronto per una dittatura.

    - Apprezzare Checco Zalone, poeta del politicamente scorretto.

    - Parlando di politicamente scorretto mai usare l'espressione "épater le bourgeois", troppo ideologicamente "bon ton". Peraltro, mai usare neppure l'espressione "bon ton", né alcuna parola in francese.

    - Si può essere politicamente scorretti e contemporaneamente dire delle enormi cazzate. Se lo si afferma con una vaga irritazione si rivela indipendenza di giudizio e un atteggiamento alieno da qualunque conformismo.

    - Proibire ai propri figli di giocare con Barbie e Ken, coppia di fascisti wasp, è politicamente corretto. Se lo si afferma pubblicamente ci si espone al rischio di venire etichettati come politicamente scorretti.

    - Ormai essere politicamente scorretti è talmente abusato che la vera trasgressione è essere correttissimi. Convenirne pensosamente.

    - Esserci rimasti male quando Mogol, a margine di una manifestazione per la sicurezza stradale, ha dichiarato che oggi non avrebbe scritto "e guidare a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire."

    - Invocare l'introduzione della pena di morte per chi durante una conversazione dice le peggiori cattiverie e poi conclude con "No, scherzo."