Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

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Il dilemma di Berlusconi a proposito di Roma

Mario Sechi
Essere o recedere? Vivere o recidere? Continuare la sua storia non comune e non prevedibile oppure abbassare il ponte levatoio, far entrare le fiere e consegnare il castello azzurrino a Matteo Salvini. La scelta tra Guido Bertolaso e Giorgia Meloni nella Capitale è questa.

Titoli. Essere o recedere? Vivere o recidere? Il dilemma di Berlusconi è tutto qua: continuare la sua storia non comune e non prevedibile oppure abbassare il ponte levatoio, far entrare le fiere e consegnare il castello azzurrino a Matteo Salvini. La scelta tra Guido Bertolaso e Giorgia Meloni a Roma è questa, non un’altra. Non è una questione di sondaggi, di gradimento del candidato, ma di tenuta della linea politica, di senso dell’identità propria e conoscenza di quella altrui, di progetto, senso, direzione. In una parola, un’idea del domani. Se Renzi si presenta in Parlamento con parole sulla giustizia, sul primato della politica, sulla leadership e sull’Europa che sono l’abbozzo serio di un manifesto liberaldemocratico, Berlusconi dovrebbe avvertire l’urgenza di un cambio di rotta, di una competizione che non è sul terreno del vaffa e del rutto, della ruspa e dell’urlo, ma in quel terreno dove Renzi sta spostando il suo partito, il luogo dove alla fine si conquistano i voti per governare. Tanti auguri. Primo caffè, Corriere della Sera: “Bertolaso a un passo dal ritiro. Forza Italia si spacca su Roma”. E’ il titolo di taglio, notizia secca. Repubblica si occupa del suo antico amore, Silvio? Sì, in un commento di Stefano Folli (“Lo psicodramma dell’ex monarca”) e in un titolo di taglio (“Calcio in tv, maximulta per Mediaset”), lavoro di routine. Altro su Rep.? L’apertura, su un tema in apparenza non di Palazzo, ma in realtà importante: “Legittima la difesa contro i ladri in casa. Il governo si spacca”. Sintesi: sparare o non sparare? E come sparare e dove sparare? Quando difendersi diventa omicidio? Grande tema. Facciamo un rapido giro di titoli. La Stampa fa il titolo sullo psicodramma Capitale: “Sindaco di Roma, rissa nel centrodestra Fi scarica Bertolaso”. Libero controlla la cassa: “Ai pensionati niente bonus, agli immigrati (con bebè) sì”. Il Giornale tranquillizza i contribuenti: “Via libera alle case pignorate”. Il Fatto Quotidiano ce l’ha decisamente con il premier: “Ecco perché Renzi attacca i pm: il Pd ha 124 imputati e indagati”. Carlino-Nazione-Giorno in stereofonia entrano in cucina e si occupano di broccoli cinesi, prezzemolo vietnamita e basilico indiano: “Cibi esotici, attenti ai veleni”. Cose romane, un po’ di cronaca nera? Un caffè ar vetro e Il Messaggero: “Spara alla moglie fra i clienti del bar. L’uomo confessa: stava per lasciarmi”. Cronache dal ridente Mezzogiorno, O’ sole mio? Il Mattino ha l’oro in bocca: “La vendetta del boss contro lo Stato”. Finiamo con il portafoglio ben stretto. MF ha un titolo lapidario: “Pop Vicenza, i soci perdono quasi tutto”. Il catenaccio spiega tutto: “Gli azionisti che avevano sottoscritto i titoli a 62,5 euro in occasione dell’ultima ricapitalizzazione vedono il loro investimento quasi azzerato”. Grandi amministratori incapaci fanno di solito grandi disastri. Il Sole 24Ore: “Casa, per i nuovi mutui via alle regole «europee»”. Quali?  “Via libera del Cdm al decreto attuativo della direttiva Ue sui mutui: la casa va alla banca senza passare dal tribunale dopo 18 rate non pagate; la clausola non si applica ai vecchi mutui. In caso di vendita forzata l’eccedenza resta all’ex proprietario; il debito si estingue anche se l’incasso è inferiore”. Se non paghi, in effetti, qualcosa dovrà pur succedere. O c’era qualcuno che si illudeva di premiare chi non paga il mutuo? Buona giornata.

 

Renzi all’Onu. Dopo la tappa in Messico, oggi il premier Matteo Renzi sarà all’Onu. Agenda: “Interverrà al Dibattito ad alto livello sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (ore 15, ora locale), mentre venerdì 22, sempre al Palazzo di Vetro, parteciperà alla cerimonia per la firma dell’Accordo Cop21 di Parigi”.

 

Brexit, la battaglia dei giganti. Obama è a Londra e il viaggio viene interpretato da tutti come un aiuto a David Cameron nella battaglia per il referendum sull’Europa. Leave or Remain? Restare o Andare? La domanda per Obama ha una risposta: restare. E infatti George Osborne il cancelliere dello Scacchiere, ha sfidato così quelli che premono per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea: nessun leader mondiale si schiera con voi. Alt, imprevisto, è segnalata in arrivo a Londra prima del 23 giugno Marine Le Pen che spera di sfruttare un sì inglese all’uscita dall’Ue per accelerare la sua campagna no euro e dare sostanza alla campagna presidenziale. Grandi temi, battaglia dei giganti, mentre in Italia siamo impegnati in un esilarante dibattito pos-trivelle.

 

Venezuela, razionata l’elettricità. Tempi durissimi, d’altronde il leader si chiama Maduro: elettricità razionata in 10 stati, inclusa l'area metropolitana di Caracas. Sono le nuove misure del presidente Nicolas Maduro che ha già deciso di cambiare il fuso orario spostando indietro di mezz'ora le lancette dal prossimo 1 maggio per far fronte all'emergenza energetica. Immancabili le critiche dell'opposizione, secondo la quale i provvedimenti sono il risultato di anni di cattiva gestione. In precedenza Maduro, sempre allo scopo di ridurre i consumi di di elettricità, aveva anche annunciato che ad aprile e maggio negli uffici e nelle aziende pubbliche i venerdì non si lavora. Compagni, viva la revolucìon, per risparmiare non si lavora.

 

Attenti agli hedge fund. In tre mesi gli investitori hanno ritirato 15 miliardi di dollari di investimenti dalle gestioni degli hedge fund. Alte commissioni e ritenute su operazioni e guadagni stanno mettendo in fuga i clienti verso altri tipi di investimento. Il totale del denaro investito in questi strumenti ammonta a 2,8 trilioni di dollari.

 

21 aprile. Natale di Roma. Nel 753 a.C. Romolo fonda la città eterna.

 

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