Una manifestazione a Bruxelles con le maschere di alcuni leader europei: Cameron, Merkel, Orban, Hollande e Rajoy (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Sull'immigrazione, quando la Germania fa una mossa avanti, l'Europa ne fa quattro indietro

Mario Sechi
Il fiasco del vertice europeo dimostra che i paesi membri erano convinti che la crisi migratoria sarebbe stata risolta da Berlino. E, come era prevedibile, si sbagliavano. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi.
    Beata Maria Vergine Addolorata.

     

    Titoli. Quando la Germania fa una mossa avanti, l’Europa riesce a farne quattro indietro. Quando Angela Merkel ha aperto le frontiere per accogliere i profughi siriani, sotto sotto (e sopra sopra) gli altri paesi europei hanno pensato: bene, il problema lo risolve tutto Berlino. Ovviamente non poteva essere così, anche se Berlino arriverà quest’anno a esaminare un milione di richieste di asilo. Quando la Germania ha dato un segnale ai partner dell’Unione – controllo alle frontiere – quel vaso di coccio è andato in frantumi e, come sospettato qui su List, il vertice straordinario sull’immigrazione è stato un fiasco. Le premesse per un successo non c’erano e toccherà ancora una volta a Berlino riprendere in mano la tessitura diplomatica. Anche perché è chiaro cosa accadrà senza un’iniziativa tedesca: caos alle frontiere di Grecia e Italia (paesi deboli dai confini deboli), incidenti gravi al confine ungherese (Orban, ciecamente, ne sta creando tutte le premesse), irrigidimento inglese di fronte ai riluttanti dell’Europa continentale (ieri Cameron è stato in Libano a visitare i campi profughi dei siriani), nessun piano per un probabile aggravarsi della situazione in Siria con l’avvicinarsi della battaglia di Damasco tra l'Isis e le truppe di Assad appoggiate da milizie russe e irianiane. Questo è ciò che ha rilevanza per il domani (di tutti, noi compresi), il resto è coreografia. Primo caffè, Corriere della Sera: “Torna l’Europa delle frontiere”. Citofonare via Solferino: non se n’è mai andata. Passiamo oltre. C’è qualcosa di interessante sulla politica interna? Alt, Ernesto Galli della Loggia vien dal mare ha scritto il suo articolo sulla destra che non c’è. E’ un suo classico, lo rispolvera periodicamente e al Corriere lo impaginano come una novità. Attendo analisi sulla borghesia italiana, quella “illuminata” di cui il Corriere dovrebbe essere la rappresentazione tipografica, quella che non si è mai impegnata nel governo del paese, quella che ha sempre pensato che è meglio indossare i guanti bianchi e non mettersi in gioco. Cose ridicole? Grillo: “Andrò in cella come Pertini e Mandela”. Viva l’Italia. Serve un altro caffè. Leggo Repubblica: “La Ue: militari contro gli scafisti. Ma Bruxelles litiga sulle quote”. Politica interna? Si profila lo scenario che anticipai sul Foglio quando scrissi un ritratto di Pietro Grasso, presidente del Senato ("Il principe del vuoto"). Le cose tra Matteo e Pietro non vanno bene e Rep. ha un retroscena titolato così: “La sfida con Grasso: se perdo si va al voto”. Eh, mai fidarsi dei ricami di Palazzo Madama, è un punto croce che avvolge, avviluppa e… soffoca. Prove reali dell’immobilismo italiano? Sulla Stampa, in attesa di dare una sterzata decisiva alla corsa alla Casa Bianca, pubblicano una foto che è una notizia: “Il 70% dei precari congela la cattedra”. Hanno scelto la supplenza annuale con la speranza di non cambiare sede. Tutti gli altri comuni mortali, si spostano dove c’è il lavoro, loro no. E il ministero insiste nell’errore. Complimenti. Altro da Torino? Parla il padrone di Exor (e del giornale), John Elkann: “PartnerRe entrerà nei primi quattro big del settore”. Altro pianeta. Titoli da Wilma, passami la clava. Libero: “L’Europa rifila all’Italia sei campi profughi”. Il Giornale: “L’Europa chiude le frontiere e l’Italia è in balia degli immigrati”. Soldi, portafoglio, bottega? Il Messaggero è da tempo in fase Cavour e fa questo titolo: “Chiesa e Imu, evasi 19 milioni a Roma. E il Papa ora interviene: giusto pagare”. Il Fatto quotidiano è impegnato a fare i conti sulla locomozione di Palazzo: “Dopo il superjet, le auto blu: costeranno 26 milioni in più”. Sul Sole 24Ore una notizia che interessa più di quanto si immagini: “Rientro dei capitali: arriva la mini-proroga”. E’ sempre caccia al tesoro.

     

    Immigrazione. Cosa hanno deciso i ministri? Tutto quello che non c’è è la notizia. Leggete qui.

     

    Mercati. La Borsa cinese ha ancora la febbre alta (Shanghai a meno 3,52 per cento, l’Europa ha aperto semi-piatta, Wall Street ormai aspetta la Federal Reserve come l’Armageddon. Nonostante tutto questo, la storia della borsa americana dice che la 37esima setttimana di contrattazioni è la migliore della stagione per fare soldi.

     

    Schengen? E’ già morto. Da tempo. Leggere le Figaro.

     

    Renzi agricolo. Oggi sarà a Milano, dove, alle ore 11.30, interverrà alla Giornata dell’Agricoltura italiana promossa da Coldiretti in programma a Expo.

     

    Grasso che cola. Giornata intensa per l’avversario del premier, Pietro Grasso. Il presidente del Senato oggi ha l’agenda intasata: alle 12.30 c’è la visita del Presidente del Bundestag, Norbert Lammert (Palazzo Giustiniani), alle 15.30 è alla conferenza stampa di presentazione del "Campionato Italiano di Judo non vedenti e ipovedenti 2015" e alle 17 interviene al convegno "Ricordo di Arrigo Boldrini a cento anni dalla nascita". In mezzo a tutto questo, c’è l’articolo 2 della riforma del Senato e il futuro del governo.

     

    Istat. Per sapere, per capire. Escono i dati sugli indicatori del lavoro nelle imprese. Sarà altro fieno in cascina per Renzi?

     

    Codice penale. Lo stanno modificando alla Camera nel disinteresse generale. Salvo poi scoprire che qualcosa è andato storto, quando è troppo tardi. Chi è interessato a scoprire cosa accade su garanzie difensive e durata dei processi, può documentarsi qui.

     

    Direttori dei musei. Stranieri e italiani che cureranno i più importanti musei italiani si presentano alla stampa con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Sembra di stare a scuola, vacanze lunghe.

     

    Rai. Nominati i vertici, resta da fare tutto il resto. Oggi in commissione di vigilanza alle 13 parla il direttore di Rai1 Giancarlo Leone. E’ il candidato alla vicedirezione generale di Viale Mazzini.

     

    La Porsche elettrica. Uhm, vabbè, registriamo il fatto: Porsche nel 2020 avrà la sua auto elettrica, autonomia di 500 chilometri, meno veloce del modello di punta di Tesla, ma si ricaricherà all’80 per cento in 15 minuti.

     

    15 settembre. Nel 1954 a Hollywood viene girata questa scena che entrerà nella storia del cinema. Quando la moglie è in vacanza, Marilyn è per sempre.